[LQS] picatrix ~ tutte caduche foglie

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    CITAZIONE (vøx @ 30/11/2023, 11:12) 
    Il destino è uno strano affare. Qualcuno non ci crede, qualcuno dice che è l'unica cosa che conta. Il tale vuole scriverselo da sé, il proprio destino (quale simpatico imbecille), il talaltro sa che è tutto già scritto, predeterminato alla nascita. Comprensibile, per carità. Avere un destino, quale che sia, può essere rassicurante: hai una strada segnata, percorrila al meglio delle tue capacità, prova a non fare troppi danni ma con la consapevolezza che, in ogni caso, non avrai particolari meriti, né colpe. O forse il destino è solo il nome che viene dato all'insieme delle cose (e sono tante) che avvengono oltre il nostro controllo.
    Per Ezra di Dayrst il destino è un rumore di vetri infranti, due occhi azzurri con una scintilla di follia, un ghigno che trasmette una sorta di crudele divertimento nell'assistere alle sventure altrui.
    Quel rumore, quello sguardo, tornano ancora una volta, cogliendoti di sorpresa. Tempo di un altro giro, un altro salto nel vuoto. L'ennesima avventura non richiesta. Questa stramba creatura finisce sempre per cacciarti nei guai, eppure - alla fine delle prove - ne sei sempre uscita con più bene che male. Forse, nel complesso, non è proprio cattivo.

    Il Destino è l'insieme di quelle cose che semplicemente accadono, cambiandoci l'esistenza, e senza che se ne conosca il motivo.
    Perché a me? Il Destino. O forse, qualcuno si stava annoiando.




    La Quinta Stagione
    P i c a t r i x .
    Tutte caduche foglie


    Foglie cadute ci guardano,
    sul cammino verso l'inevitabile fine:
    sono il nostro terribile tappeto rosso.

    Edjerval, versante orientale
    TNsLj4K
    - Caduche foglie, eh? - dice l'uomo, anziano ma ancora prestante. Deve aver vissuto una vita molto lunga, ha l'aria di conoscere molte cose e non tutte piacevoli. Ezra, per esperienza, sa che è vero.
    - Non ne sarei così sicuro - continua l'uomo, sospirando. Non ha tutti i torti: quando il Matto ha portato lì quelle due, ha colto il senso della scelta, ma quanto al definirle caduche foglie avrebbe avuto parecchio da ridire. L'idea, tuttavia, è geniale: in pochi si stringerebbero attorno al Carro - troppo vecchio, troppo potente, troppo rigido, troppo tutto. L'imperatrice, tuttavia, è un Arcano che conserva un certo carisma; Ezra aggiunge quel pizzico di innovazione che potrebbe smuovere i più testardi, anche solo per pura curiosità.

    E così eccovi qui, sul versante orientale dell'Edjerval, cooptate per un compito che vi riguarda a diverso titolo. Ezra è il volto dell'operazione, Rose la sua piccola aiutante. Il compito è - facile a dirsi - visitare alcuni fra gli Arcani Maggiori che non si sono ancora schierati nella guerra che va profilandosi. Dovrete convincerli ad unirsi a voi - o meglio, a Ezra e al Carro. Per riuscirci, andrete in giro per l'Atlante nel bel mezzo di una Quinta. Bello, vero?
    Si comincia da qui, dalla catena montuosa che taglia in due il supercontinente e che si dà il caso sia anche la residenza d'elezione di qualcuno che nell'ultimo periodo ha avuto modo di conoscere alcune curiose creature che hanno preso a gravitare intorno agli Arcani Maggiori. Il suo nome è Fehal, l'Appeso.
    Charon, il Carro - il vostro datore di lavoro, in buona sostanza - vi ha inviati lì tramite un portale, metodo meno brutale e scombussolante rispetto alle più spicce abitudini del Matto, dicendovi di fare attenzione e stringendo attorno alle vostre dita due anelli: uno per Ezra, uno per Rose.
    - Quando avrete finito, infondete un po' del vostro potere arcano nell'anello. Verrà qualcuno per portarvi dal prossimo sulla lista.
    Quello che non ha detto, ma che Ezra ha subito intuito, è che l'anello ha anche un'altra funzione. Il Carro si fida di lei, più che di Rose - in fondo, Ezra è un Arcano Maggiore, e deve al Carro un piccolo favore. Quindi, se Rose dovesse fare qualcosa di particolarmente stupido, Ezra potrà usare l'anello per manovrarla come una marionetta, seppure per un breve periodo di tempo.

    L'Edjerval si presenta enorme, titanico, oppressivo come sempre. L'aria è frizzantina il giusto, ma un po' troppo umida, il sole fermo sulla Ravdosha ha già iniziato a intaccare i ghiacciai, e il vostro cammino potrebbe non essere dei più semplici. Le indicazioni che avete ricevuto sono sommarie: Fehal dovrebbe abitare una qualche caverna o spelonca o vattelapesca da quelle parti, ma quanto al circoscrivere maggiormente l'area, non ne parliamo nemmeno. D'altra parte, quando un Arcano Maggiore non vuole essere trovato, ha i suoi buoni mezzi per riuscirci.
    Vi trovate su un sentiero a mezzacosta, piuttosto ripido e stretto abbastanza per impedirvi di procedere affiancate. La parete rocciosa alla vostra destra è bagnata, e se un minimo ne sapete di montagna, capite che non è esattamente un buon segno. La Quinta è dispettosa, questo non serve spiegarvelo. Il fatto è che sa essere dispettosa anche di rimando, senza particolare impegno. Lo avvertite nell'aria, è un tremito che preannuncia la solita calamità - o la solita sfiga, se preferite. Il rumore, la terra che trema sotto di voi, e tutto intorno. Un terremoto? Oh, no. Peggio: una valanga.
    Cominciate il vostro viaggio, caduche foglie.


    Per la gioia di grandi e piccini (e angruccia), una nuova Picatrix! Le informazioni dovreste averle circa tutte nel post, di seguito trovate alcune specifiche. Se volete concordare dialoghi (con il Matto o con il Carro), scrivetemi su Discord.
    La valanga è PvA, una prova da 7-8-10-11. C'è critico. Potete risolverla con Atletica o Arcana (o altro, volendo, se ha senso).
    Volendo, uno solo di voi può risolvere la prova per entrambi (nel qual caso, paga un ulteriore +2 allo stress).

    Anello del Marionettista [Unico] [Utilizzo singolo] Ezra può utilizzarlo una sola volta per impedire a Rose di compiere un'azione (o per forzarla a compierne una).

    Termine per postare: 7 Dicembre, ore 23.00.
     
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    - Picatrix -
    tutte caduche foglie


    I sogni non fanno rumore, tranne che quando muoiono. Che sia per mano propria o altrui, per una modesta disillusione o per una variabile non tenuta in considerazione poco importa: stridono e muoiono sull'orlo del mattino, lasciando laghi di inquietudine da attraversare. Il suono di un cielo di cristallo che si infrange sopra la testa e cade a terra, inesorabilmente.

    Il sole era lento e si attardava ad alzarsi, restando pigramente sdraiato sui tetti delle case di Dayrst; allo stesso modo, la sovrana dalla pelle d'oro indugiava sotto le coperte, rannicchiandosi di tanto in tanto nel tentativo di riprendere sonno. Non può mica essere, - pensava - tre volte nel giro di così poco. Verrà da sotto, un servitore sbadato avrà urtato qualche suppellettile, una sferzata di vento troppo forte, una gomitata su un vassoio pieno di tazzine e sono riverse tutte sul pavimento.

    « Buoni questi. Me ne mandi qualcuno? »
    Tutte le speranze furono vanificate da poche parole impastate. Si rigirò sul letto, seccata, affossando la testa sul cuscino.
    « Non è possibile, ancora tu? »
    « Cos'è, non gradisci la mia compagnia? E io che credevo... »
    « Ti prego risparmia il sentimentalismo, mi sono appena svegliata » quindi si alzò con un mezzo sbuffo di esasperazione, tenendo una mano sulla vestaglia per coprirsi pudicamente il petto. « Puoi prenderli tutti quei biscotti, se vuoi. Ma non avevi il tuo ovetto a cui badare? »
    Il procione, appollaiato ai piedi del letto, sollevò la sua zampetta pelosa indicando sopra le loro teste. L'ovetto ballava avvolto in una cronoprigione.
    « Una fornitura di biscotti? Che ne dici? » iniziò, con la gola ancora piena. « In cambio, ti offro la possibilità di... ampliare i tuoi orizzonti! Entrare in contatto con nuove realtà! »
    L'ultima volta che era entrata in contatto con nuove realtà per mano del mutaforma si era ritrovata faccia a faccia con la progenie del divoratore, e quella precedente quasi assiderata dal gelo della Ravdösha e se non fosse stato per il Carro, con tutta probabilità l'incontro con la Papessa le sarebbe costato la vita.
    « Ora girati, per favore. Giratevi entrambi, anche il tuo amico » e lasciò cadere la vestaglia di seta porpora al suolo per vestirsi nella maniera più consona a ricevere ospiti. « E quali sarebbero queste nuove realtà, questa volta? »
    Raccolse tutta la grazia che aveva in corpo, respirò profondamente nel guardare il proprio riflesso allo specchio mentre le setole della spazzola passavano tra i capelli d'ebano.
    « Dove te li dovrei far recapitare i biscotti? Posso lasciarti la ricetta, se lo desideri. Oppure... » e seguì una seconda pausa, più lunga della precedente. « Oppure potresti fare come hai fatto oggi. Sgattaiolare e fare una colazione da sovrano. Non dovrebbe essere difficile per uno come te »
    Se avesse accettato se ne sarebbe pentita? Quasi certamente, sì.
    « Sottovaluti la pigrizia di un essere senza tempo, Ricciolidoro » commentò, sorseggiando una tazza con fare piuttosto elegante. « Un giro dell'Atlante a velocità supersonica e la possibilità di incontrare tanta gente interessante. Tutti arcani come te. Come noi ».
    « Il tuo concetto di interessante si sovrappone spesso con quello di mortale » e nel voltarsi si lasciò sfuggire dalle labbra una risata limpida. « Almeno per noi esseri nel tempo ».
    Scaldò qualche goccia di un unguento profumato tra i palmi delle mani - bergamotto, gelsomino, ambra e vaniglia - prima di passarlo sul collo. « Immagino non sia una visita di piacere ».
    « Mi pare che finora non ti sia andata poi così tanto male, no? »
    Il procione allungò la zampa furtivamente verso l'ennesimo biscotto. « Affari. Ti ricordi di Charon? Ecco, vuole che tu gli dia una mano a formare un'alleanza di arcani. E tu vuoi dargli una mano perchè l'alternativa è vedere la Papessa al potere »
    Meglio morta che sottostare a quella bambina sprezzante.
    « Ah! ~ La cara, dolce Elidawin. E il suo nuovo, caro compare. Pace all'anima di Enyon ». Si avvicinò al suo muso, negli occhi uno sfavillio beffardo. « Torniamo in Ravdösha? »
    « No, Carriolino non ama il freddo. Io ti porto da lui, lui ti manderà in giro dagli altri. Avete almeno sei visite da fare, e poco tempo ».
    « Avete? »
    « Avrai una piccola aiutante »
    « ....e chi sarebbe? »
    « La conoscerai presto. Niente Tremotino, stavolta »
    Dopotutto, Tremotino aveva una stagione a cui pensare, di certo non si sarebbe unito; anzi, doveva affrettarsi anche lei dal momento che aveva promesso il suo aiuto. Una mano lava l'altra, come dicono. E poi perché lo chiamava sempre Tremotino? Poco importa, ma era una curiosità che prima o poi si sarebbe tolta.
    Il mutaforma si scrollò le briciole dal manto. « Andiamo? »
    « E tu resterai a goderti lo spettacolo, come al solito. Portati quei biscotti, ti serviranno. Sono pronta ».

    Un inchino, uno schiocco di dita e sono altrove.


    Un inchino, uno schiocco di dita e sono altrove, sul versante orientale dell'Edjerval. Ezra, il procione con la sua refurtiva e la piccola aiutante: una ragazzina dal corpo acerbo, i lunghi capelli colore delle fiamme raccolti in una treccia, eppure i suoi occhi sembravano raccontare una storia diversa, piuttosto angosciosa e crudele. Degli occhi che cozzavano con quel giovane viso, ma che forse si addicevano maggiormente al completo maschile che indossava. Charon non si dilungò più del dovuto in spiegazioni - in fin dei conti, a quello aveva già pensato il Matto - e si limitò a sottolineare pochi ulteriori punti: l'Imperatrice era la punta di diamante dell'operazione, quell'elemento di innovazione che poteva vincere le resistenze dei più inflessibili, e che avrebbero viaggiato, di portale in portale, per tutto l'Atlante nel mezzo della Quinta.
    « Quando avrete finito, infondete un po' del vostro potere arcano nell'anello. Verrà qualcuno per portarvi dal prossimo sulla lista ».
    Calzando l'anello al dito, la mezzelfa intuì qualcosa che il Carro aveva taciuto: almeno la copia a lei data racchiudeva al suo interno un potere che ben si sposava con la natura del proprio tarocco, la supremazia di una unica volontà sulle molteplici.
    « E tu, saresti? »
    « Il mio nome è Rose Waldegrave, al vostro servizio maestà » rispose con un generoso inchino.
    La voce dolce e i modi educati sorpresero non poco la mezzelfa.
    « Waldegrave... Credo di aver sentito il tuo nome » iniziò, sollevando lo sguardo come a cercare dei ricordi lontani. « Ti immaginavo...diversa ».
    Aveva udito quel nome nelle bocche della gente del Rohs, nei vari viaggi compiuti per motivi diplomatici, ma da quel che riusciva a rammentare non era mai stato associato a nulla di buono; eppure, davanti a lei c'era una figura così minuta che le riusciva difficile pensarla impegnata in una vita da fuorilegge. Se solo non avesse quello sguardo.
    « Ah sì, lo sento così spesso che ormai c'ho fatto il callo; tu invece sei bella esattamente quanto dicono »
    Rise leziosa, il volto aperto in un grande sorriso. Essere ammirata era sempre una sensazione gradevole, anche nel caso in cui ci fosse un secondo fine.
    « Spero che la nostra possa essere un'intesa vincente »
    « Non ho dubbi, la diplomazia è il mio forte: quella e far esplodere palazzi »
    Nella migliore delle ipotesi aveva accanto una ragazzina esuberante, nella peggiore una sicaria o una terrorista.
    « Per ora tieni gli esplosivi lontani. Non credo sia il tipo di diplomazia che ci sta richiedendo Charon »
    « Oh be', dovesse servire sono bravo anche a pugnalare nella schiena »
    « Lo...lo terrò in considerazione, ti ringrazio ».
    Non si soffermò sulla stranezza di Rose di riferirsi a sé al maschile poiché poteva essere frutto di distrazione, ma soprattutto in quanto la perplessità sulla sua affidabilità superava di gran lunga tutte le altre incertezze. Decise tuttavia di non partire con il piede di guerra ancora prima che potessero accadere inconvenienti, e per quanto non fosse particolarmente avvezza ad affidarsi anche solo in parte a qualcuno che non fosse lei stessa accolse - in fin dei conti - di buon grado l'idea di collaborare.
    « Vogliamo andare? »

    Un inchino, una porta di luce e sono altrove.


    L'aria frizzantina riempiva le narici solleticandole e il freddo non così sgradevole; ma era comunque umido, insolitamente umido, e si respirava lo stesso odore della terra bagnata dalla pioggia o il profumo che ne preannuncia il suo arrivo. Non di certo la migliore condizione per procedere sui versanti stretti e ripidi dell'Edjerval. Fehal, l'Appeso, doveva trovarsi da qualche parte lì, nascosto in qualche anfratto o spelonca. Procedettero una dietro l'altra, con Ezra a torreggiare sulla ragazza, fino a che non lo sentirono, forte e terribile: prima l'aria, poi la terra tutte avvolte in un tremito, e la parete al loro fianco madida. Alzò rapidamente lo sguardo verso la direzione da cui le sembrava venisse il boato per accorgersi che la testa della valanga non ci avrebbe messo molto a raggiungerle. Istintivamente si portò il braccio al volto, e di rimando dalla polsiera d'oro si dispiegarono filamenti luminosi che andarono a cingere i corpi delle due. Sperò fosse sufficiente, ché leggere della sovrana di Dayrst travolta da una valanga nel Suhayl non era certo un finale glorioso.


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    EZRA QOORAJ

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    Livello: 16
    Energia: 84 Salute: 40 Stress: 7/12
    Riflessi V Tempra IV Volontà VII
    Arcana VII Carisma VII Società VII
    Rango XI Ricchezza XI

    Legami:
    ✧ Riven W. [1]: [Vendicativo (S)]
    Tutte le azioni di supporto e gli effetti di stato nocivi migliorano di una unità contro bersagli che hanno attaccato il personaggio oggetto di legame.
    ✧ Il Matto [2]: [Cooperativo (S)]
    Tutte le azioni di supporto o di effetto di stato nocive del personaggio migliorano di una unità, se il personaggio oggetto di legame è nei paraggi.
    ✧ Popolazione di Dayrst [3]: [Mostruoso]
    Tutte le azioni di supporto del personaggio migliorano di una unità.
    Specializzazioni:
    ~ ammaliare, specializzazione di carisma;
    ~ diplomazione, specializzazione di carisma;
    ~ animare oggetti, specializzazione di arcana;
    ~ condivisione sensi, specializzazione di arcana;
    ~ arcani maggiori, specializzazione di società.

    Abilità passive:
    ~ abilità passiva di supporto, avvelenatore mostruoso;
    ~ abilità passiva di supporto, aura malefica II (paralisi);
    ~ abilità passiva di recupero, rigenerazione;
    ~ abilità passiva speciale, intrepido.

    Artefatti:
    — Arcano Maggiore, L'Imperatrice: [Scala su Arcana] [Attacca su Volontà, Difende su Riflessi] [Versatile I: Riflessi][Equipaggiamento Superiore II: +2 Arcana] [Nascosto] [Arma Insidiosa II: Paralisi]
    — Arcano Maggiore, L'Imperatrice: [Mangiamana superiore]

    Azioni:
    Prova di Arcana livello 10(+2) per Ezra e Rose.

    Riassunto:
    //

    Note:
    //


     



    Edited by Neéro - 3/12/2023, 02:59
     
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    tutte caduche foglie,
    prima parte

    Il teletrasporto è un'esperienza che non ha mai sperimentato prima, e deve ammettere che in fondo non è male. Rapido e indolore. O almeno così gli sembra finché non compare dall'altro lato. Lo stomaco comincia a contorcersi e il pasto fatto poche ore prime a risalire lungo il tratto digestivo. « Aspettate un momento » dice senza dare troppa attenzione ai due sconosciuti, dopodiché trova una colonna dietro cui imboscarsi e vomita anche l'anima. Erano anni che non rigettava in quel modo, e la sensazione non è che gli mancasse. « Ahh~ » tira un respiro profondo, poi si pulisce i contorni delle labbra con la manica. Una volta svuotatosi di tutto ciò che pure lontanamente fosse cibo, ritorna dov'era: « Allora, cosa abbiamo da fare qui? »
    Charon è un uomo anziano, con il viso pieno di rughe, una folta barba bianca e lo sguardo torvo di chi non scopa da anni. Ezra, invece, be', non esiste persona che non conosca la regina di Dayrst: bella e luminosa quanto il Sole d'estate, nelle sue vene scorre una potente magia. Rispettivamente il Carro e l'Imperatrice, l'ex sicario si è trovato per l'ennesima volta immischiato in una guerra che non gli riguarda.
    Rose indossa l'anello che gli è stato porto all'indice destro, e lo fa girare intorno al dito esaminandone per un istante la fattura: il fatto che non abbia potere arcano da usare rende la situazione molto divertente.
    « E tu, saresti? » le domanda la sua nuova compagna d'avventura.
    « Il mio nome è Rose Waldegrave, al vostro servizio maestà » e si inchina come vuole l'etichetta.
    « Waldegrave… Credo di aver sentito il tuo nome » gli dice, « Ti immaginavo… diversa » e non è che possa negarlo, ma non è un male: sono poche le persone che si aspettano di venire pugnalate da una ragazzina.
    « Ah sì, lo sento così spesso che ormai c'ho fatto il callo; tu invece sei bella esattamente quanto dicono » e non sta mentendo, ché in fondo quando girano voci tanto lunsighiere devono essere vere.
    « Spero che la nostra possa essere un'intesa vincente »
    « Non ho dubbi, la diplomazia è il mio forte: quella e far esplodere palazzi »
    « Per ora tieni gli esplosivi lontani; non credo sia il tipo di diplomazia che ci sta richiedendo Charon »
    « Oh be', dovesse servire sono bravo anche a pugnalare nella schiena »
    « Lo… lo terrò in considerazione, ti ringrazio », quindi lo esorta: « Vogliamo andare? »
    La porta di luce gli si apre davanti, stavolta senza il rumore di vetri che si infrangono, e loro l'attraversano senza fare complimenti, dopotutto che c'è di strano ad entrare in un - letterale - buco nello spazio-tempo. Morirà presto anche in questa vita se continua a vivere in questo modo, non ha dubbi al riguardo.

    Il secondo viaggio non è stato scombussolante come il primo, e di questo è sollevato. L'Edjerval è diverso da come lo ricordava: meno freddo di certo, e non c'era neppure un Sole tanto caldo a illuminarlo. Non gli ci vuole molto a dedurre che deve trattarsi della Quinta. Si reputa fortunato per certi versi ché per forza di cose ha lasciato il giaccone a casa, però il mondo ci tiene a fargli sapere subito quanto si sbagli. Il caldo è piacevole, puoi evitare di metterti il mantello e respirare non è doloroso; però il caldo fa pure sciogliere la neve. « Porco il Divoratore! » non riesce a fare altro che biascicare una bestemmia nel frattempo che una valanga si dirige contro di loro ad alta velocità. Il sentiero è molto stretto e non vede possibilità d'evitarla. Oh dai, è stata una bella vita, magari poi riesce a fare anche un altro giro di giostra.
    Mentre pensa a nuovi modi di ingannare il demonio, la regina di Dayrst gli salva la vita creando delle bolle dorate che paiono sostenere il peso della slavina al loro posto. Cazzo, la ragazza non scherza affatto.
    ROSE WALDAGRAVE:
    SALUTE 40 ENERGIA 84 STRESS 12
    ARTIGIANATO 7 NATURA 7 CARISMA 7 FURTIVITA' 3
    NOTORIETA' 16
    RIFLESSI 5 TEMPRA 5 VOLONTÀ 6

    Specializzazioni:
    1. artificeria, artigianato.
    2. debolezze strutturali, artigianato.
    3. intimorire, carisma.

    Abilità passive:
    1. ispirazione: +4 pt. a salute o energia ogni 15 danni inflitti.
    2. testardo ii: se usa azioni di una sola competenza e classe di difesa, +4 a comp. e RTV.
    3. ferocia: +2 attacco, -1 RTV.

    Legami:
    //

    Equipaggiamento:

    ~ LEFT ARM OF THE DEVIL:
    1. equip. offensivo.
    2. scala su artigianato, attacca su tempra.
    3. attacco ampio superiore (o) ii.
    4. arma superiore iii, artigianato.
    5. nascosto: si tratta del braccio sinistro di Rose.



    Edited by Neéro - 4/12/2023, 01:37
     
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