Letitbleed

Posts written by Lionet

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    CITAZIONE (Tied @ 28/3/2024, 00:37) 
    Che vita infelice. Non lo pensi spesso, ma nel profondo tu sai che è così, da quando hai perso la gamba. Uno come te, che ha vissuto d'avventure, certe cose non può davvero tollerarle. Eppure ti sei rassegnato. Perché? Avresti potuto fare molto. Uomini con meno talento di te sono finiti ad Alioth, hanno trovato conforto nei loro guaritori. Tu non hai voluto saperne. Sei sceso a sud, sì, ma per abbandonare per sempre il campo di battaglia, anziché tornarci ritoccato. Forse perché la vita non ti ha spinto abbastanza. In effetti, non hai molto da proteggere. Non hai famiglia. Ti adagi su te stesso. E così, non sei ancora arrivato al mezzo secolo che già valuti la pensione.
    In effetti, in quel buco chiamato villaggio che ti accoglie, la vita è davvero lenta. Il tuo ritiro dalle avventure è dolce, praticamente fai il guardaboschi. La cosa più eccitante dell'intero mese è quando scompare una pecora, e ricordi quanto è bello infilzare la lama in un corpo caldo. Ma sono solo lupi. Tu hai affrontato di peggio. Poi ci sono i bambini. I figli del villaggio. All'inizio, il vostro rapporto era una convivenza difficile. Tu non piacevi a loro, loro non piacevano a te. Adesso ti chiamano maestro, e li guidi per i boschi. Tutti sono cortesi con te. Anche questo ha contribuito al tuo declino. Ti svegli ogni giorno, ma è un ripetersi all'infinito dell'eguale. In un certo senso, è già la fine della tua vita. Solo che qualcuno (o qualcosa) là fuori non è molto d'accordo.

    la quinta stagione ~ è già la fine
    #1. scomparso

    Ti chiamano, e il modo in cui lo fanno non ha nulla di buono. Urlano il tuo nome, sbattono il pugno alla tua porta. Non è rabbia, lo capisci subito, ma è successo qualcosa. Ci sono due voci. Una è quella dell'autorità, e appartiene al capovillaggio. Lo conosci, è una brava persona. Quando ha saputo chi fossi si è molto adoperato per te, ed è merito suo, almeno in parte, se ad oggi hai una casa tutta tua lì. L'altra voce ti è meno nota, ma ha un timbro molto diverso. Una supplica, ecco cos'è. Apri. I due uomini sono sporchi, ma non esattamente vestiti di stracci. Quello che non conosci, in particolare, calza vestiti di una foggia non comune per un paesano: deve essere un qualche commerciante con cui la vita è stata clemente, almeno fino ad ora. Non di meno, sono entrambi inzuppati di fango da capo a piedi.
    Come sospettavi, non è nulla di cui essere felici. Qualcuno è scomparso, e questa volta non parliamo di una pecora. Un ragazzo. Alla tua porta sono il capovillaggio e il padre di questo giovane uomo che ti implorano di prestargli orecchio.
    Non abbiamo niente. Stanotte è piovuto, e l'acqua ha cancellato tutte le tracce.– Ti dice il capovillaggio, da cui l'urgenza. Cominciamo bene.
    Restano solo alcuni brandelli di ciò che aveva addosso, ritrovati nel bosco. Sono sporchi di fango... forse anche di sangue. Potrebbe essere caduto, o...– Poveraccio. Lui, al contrario di te, la sua vita doveva ancora cominciarla. Ma si sa, il caso è inclemente.
    Il padre prosegue col contesto. Non sono informazioni utili e la metà sono solo scuse che l'uomo deve ripetersi per non perdere la testa per le sue mancanze: nessuno in casa si è accorto, o per meglio dire si è dato troppa pena quando il giovane Rudij non è rincasato, perché ultimamente stava frequentando una certa vedova del paese. È assente al più dal pomeriggio prima, perché i suoi fratelli ricordano chiaramente di averlo visto. Così hanno tutti atteso l'indomani, ma quando l'uomo e sua moglie sono andati a chiederle conto, la donna ha giurato di non aver visto il ragazzo, almeno non la sera prima. Da lì le prime ricerche, quindi i ritrovamenti, l'orrore, la corsa sfrenata verso casa tua.
    Vi supplico, Belgrieve. Ritrovate mio figlio. Nessuno conosce questi boschi come voi.
    Il villaggio coprirà tutte le spese.

    Quello che nessuno sa, è cosa ha attratto questo giovane nel bosco, al buio, di sera, tale da trattenerlo da una notte di piaceri. E questo qualcosa può essere molto pericoloso. Sembra proprio l'inizio di una delle tue vecchie avventure, ma questa volta è già la fine.
  2. .

    una cosa viva,
    seconda parte

    Sono trascorsi diversi giorni dal proprio arrivo a Flaheartie, e la fame che ha iniziato ad avvertire non appena sbarcato continua a crescere di secondo in secondo. Dopo aver appurato che la causa dietro quanto gli sta accadendo è il frammento di progenie del Divoratore che ha dentro di sé, ha tentato di liberarsene spedendolo in luoghi lontani migliaia di chilometri, ha provato a distruggerlo con la forza di un dio, ma tutti i suoi tentativi sono vani: quell'entità aliena sembra non volersi separare da lui in alcun modo e il potere del Cambiamento non sortisce effetto. Questo malessere divino cosa mai può essere, puzzle di seconda mano mancano le tessere. Sai, penso di trovarmi dentro a una favola, una che ci lascia sorridere poco prima di piangere, Modigliani. La sua Cuorgemma non smette d'annerire, e con essa tutto ciò che lo rendeva un campione di Nepomuceno comincia a scomparire. Di questa ultima parte non è pienamente certo però. Non può escludere che, a seguito del loro ultimo incontro, sia stato egli stesso a recidere il legame che li univa. Ah, strana storia quella di Riven e N.: è iniziata improvvisamente e si è conclusa nella stessa maniera. La sua raison d'être ha detto, e lui gli ha pure creduto. Soltanto ora si rende conto di quanto sia stato sciocco. Anche Naav sta cercando di aiutarlo, forte di nuove abilità, a rallentare il declino del proprio creatore. Ciò che è accaduto in un tempo che ancora deve avvenire, il contatto con l'antica tecnologia hederati, carceriera di parte del Divoratore, ne ha infatti alterato nel profondo la natura, accelerandone la crescita e concedendogli la capacità di manipolare (nonostante molto limitatamente) lo scorrere del tempo. Tuttavia, il tentativo del piccolo gatto mutaforma non porta a niente di differente. La fine dell'alchimista pare inevitabile, però lui non ha intenzione di arrendersi. Se non per sé stesso deve farlo per la sua famiglia, per Ezra.

    immortali amica, siamo tutti o nessuno; se penso al tempo sento solo profumo di ossa.
    Qualcuno bussa alla porta e Riven, senza sollevare lo sguardo da dei testi filosofici scritti da un certo Xell della Stella Nera, lo invita a entrare. « Mio signore, un uomo la sta aspettando » gli riferisce uno dei domestici, un ragazzo d'una ventina d'anni col viso pulito ed un portamento elegante. « Ha detto di chiamarsi Meoza Grorgai IV Grambeocrenth dei Qyreis », dopodiché prosegue dandogli una lunga serie d'informazioni tra cui a che ora è arrivato, con quale imbarcazione e chi lo accompagna. Mentre gli parla fa attenzione - come gli è stato insegnato da uno dei maggiordomi - a tenere la testa bassa in segno di riverenza, ma si tratta di accortenze alle quali Riven non ha mai dato molto peso. « Fallo entrare » gli dice, poi si tira su dalla scrivania cui è stato seduto ore e si dà una rapida sistemata in maniera tale da non lasciar trasparire il fatto che gli ultimi eventi lo hanno praticamente distrutto. Il nome del suo ospite lo ha incrociato più di una volta durante i suoi studi. Si tratta di un personaggio eccentrico, un medico d'avanguardia che ha ideato un nuovo modo di fare medicina ed uno scrittore profilico i cui libri - parte di essi almeno - sono materiale di studio nelle corti più famose.
    « Siete giovane » sono le prime parole che pronuncia quand'incontra il giovane Wordsworth nelle sue stanze. Sembra stizzito, e non riesce a capirne la ragione. Normalmente la sua capacità di percepire i ritmi avrebbe reso la cosa semplice, ma adesso non riesce a sentire null'altro che un'ammorbante e insaziabile fame - e guardandolo non può fare a meno di domandarsi che sapore abbia un qytir.
    « Più di quanto pensiate » gli risponde altrettanto conciso, poi continua: « Sono onorato d'avervi qui, dottore. Come vedete - oltre il problema con mia nipote - abbiamo anche scarsità di medici. Sarebbe soltanto un piacere ospitarvi durante la Quinta, così riuscirei anche a ripagarvi del vostro aiuto. Cosa vi ha portato fino a qui? ».
    « Quando ho saputo che qualcuno nell'est stava cercando traduzioni per uno dei miei trattati più recenti sulla medicina Malakozoi mi sono preoccupato. E informato. Che situazione spiacevole, la vostra. E quale opportunità per la medicina moderna. Lasciate che la visiti. Se niente di noto può salvarla, forse qualcosa che non lo è più, potrebbe ». Della medicina "moderna" l'alchimista ha avuto diverse occasioni di leggere, un derivato della medicina elfica aggiornato ancora da sperimentare, ed è per questo motivo che avverte la necessità di fare alcune precisazioni: « Non ho problemi a che voi la visitiate, anzi un parere esperto è sempre ben accetto. Però prima che facciate qualsiasi tentativo, voglio sapere di che si tratta: non voglio che mia nipote diventi la cavia di pericolosi test ».
    Il medico declina l'invito e, dopo poche altre chiacchiere, Riven lo accompagna dalla nipote. Durante il tragitto spiega che la bambina pareva star bene, semplicemente ha iniziato a dormire sempre più a lungo e, ad un certo punto, non si è più svegliata. Accenna pure al fatto che ha raccontato ai genitori che negli ultimi giorni prima cha cadesse in un sonno profondo di aver visto una figura con un grosso cilindro nero e una palandrana che, per come lo ha descritta, era quasi monacale dello stesso colore. Passa poi ad illustrargli i sintomi che, oltre al più evidente coma, sono sinteticamente riassumibili in: pupille trasparenti, rigidità degli arti, colorito pallido, temperatura corporea bassa.

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    Nel frattempo Catherine, dall'alto del proprio ruolo, passa ogni minuto della giornata a organizzare le difese della città contro i cataclismi della Quinta. Il primo ordine della contessa è di fortificare mura, bastioni, torrioni, preparare ed armare le macchine da guerra. Gli uomini dei Wordsworth si mettono immediatamente all'opera, ché ogni sua parola è legge.

    RIVEN WORDSWORTH:
    SALUTE 50 · ENERGIA 94 · STRESS 8 (14-3-3)
    RIFLESSI 9 (6) · TEMPRA 10 (7) · VOLONTÀ 9 (8)
    ARCANA IX · NATURA IX · PERCEZIONE IX · SOCIETÀ V
    RANGO VI · NOTORIETÀ XI · RICCHEZZA VI


    Specializzazioni:
    1. magia di Arevik, arcana.
    2. chimica, natura.
    3. teletrasporto, arcana.
    4. medicina, natura (preparato).
    5. Divoratore, arcana (preparato).

    Abilità passive:
    1. fortezza: -1 pt. attacco, +4 pt. RTV (non attiva).
    2. difesa maggiore ii: due volte a turno, subisce -2 danni da un'azione difesa.
    3. generoso: può frapporsi fra un attacco e un qualunque bersaglio per scudarlo con azione attiva o passiva senza incorrere in penalità.
    4. preparato: +2 specializzazione (scelte).
    5. intrepido (d): ottiene uno slot azione extra quando difende con successo un alleato.
    6. difesa miracolosa ii: quando la salute è al 50% ottiene +4 rtv, quando scende sotto la soglia critica ottiene +8 rtv.
    7. angelo custode: se difende con successo un alleato +1 rtv, una volta a turno, fino a fine scontro.
    8. istinto: una volta a scontro, subisce meno danni da un'azione che non difende pari a rtv.

    Legami:
    1. CATHERINE WORDSWORTH, liv. 3: resiliente [+1 azioni difensive].
    2. EZRA QOORAJ, liv. 2: cooperativo (d) [+1 azioni difensive quando il pg è nei paraggi].

    Equipaggiamento:
    ~ Naav:
    1. equip. offensivo.
    2. scala su arcana, attacca su tempra.
    3. arma curatrice ii: può effettuare un'azione di cura che avrà effetto pari al danno.
    4. mangiamana superiore: quando impiegato in un'azione base, può bersagliare energia.
    5. nascosto: Riven può evocare Naav al suo fianco quando desidera.

    ~ Luwan:
    1. equip. offensivo/difensivo.
    2. scala su natura, attacca su riflessi.
    3. nascosto: l'arma può essere evocata in ogni momento.
    4. armatura superiore iv: +2 punti tempra; +2 punti riflessi.
    5. attacco ampio superiore (d) ii: può spendere un'azione per attaccare o difendere ad area, la potenza sarà pari alla metà della competenza di giustifica; le abilità difensive possono essere usate ad area, la potenza sarà pari alla metà del consumo.

    FLAHEARTIE:
    ARCANA III · ATLETICA III · NATURA III
    ARTIGIANATO III · PERCEZIONE III · CARISMA II
    RICCHEZZA: 17
    STRESS: 8 (12-4)

    NOTE:
    Flaheartie affronta la prova da 4 pt stress.



    Edited by Neéro - 11/4/2024, 15:12
  3. .

    ars goetia, il giusto profilo
    seconda parte

    L'ambasciatore del Culto ha il volto smunto e una barba incolta, e il passo con cui incede non trasmette molta sicurezza. Per essere un covo di mostri, questo in particolare non sembra molto spaventoso. Uno dei suoi gli passa il cofanetto; lui lo guarda e lo esamina molto distrattamente, ché sebbene nelle vene scorra sangue di artigiano non gli frega alcunché di cosa una setta di fanatici gli abbia dato in dono, poi lo apre senza fare troppe cerimonie. « No, hai perso la tua occasione di essere poetico, mi spiace » e borbotta per un po' di quanto i giovani di oggi siano poco svelti e che lui cinquant'anni prima avrebbe colto al volo l'occasione. La scatola si apre con un leggero clic e al suo interno un anello con una grossa pietra preziosa rossa brilla in un modo inquietante. Osserva il ninnolo attentamente e ne coglie le sfumature più pericolose: il modus operandi di una setta di fanatici non si aspettava sarebbe stato differente. Vorrebbe solo capire che genere di incantesimo o maledizione gli è stato inflitto, tuttavia una scintilla d'arcano non è mai esplosa nelle sue vene. Continuano a parlare del più e del meno lui e il delegato finché quest'ultimo non fa per uscire dal salone presso cui si sono trattenuti. « Ah, un'ultima cosa ragazzino: se hai intenzione di sopravvivere a questa notte devi dirmi esattamente cos'è che mi hai dato » gli dice senza girarci troppo attorno, « Un attestato di stima, che brilla con motivi magnifici al chiaro di luna piena » gli risponde. Be', ha ragione. L'ex sicario resta stranamente in silenzio. Poggia il gomito sul bracciolo ancora integro della scranno e la testa sul palmo aperto; lo osserva andar via e con un cenno del capo dà a un paio di uomini l'ordine di seguirlo. Tutti si riuniscono dopo una decina di minuti dove s'erano lasciati, intorno a un fuoco che Rose ha acceso.
    « Be', ora che sono stato un buon padrone di casa, cosa esattamente vuole il culto da me? »
    « Assumerti. Possibilmente a vita, finché i termini del contratto sono buoni » dice, roteando un dito per aria « Per lavori come questo, più o meno. Fortezze da conquistare. Villaggi ostili da sterminare. Nuclei di resistenza da cercare e debellare. Suppongo intendano rafforzare il proprio peso politico in nuove aree, e quale mezzo migliore di un... terrorista, se mi passi il termine ».
    « Suvvia, terrorista: a me piace definirmi un professionista » e con le dita gesticola le virgolette men-tre ridacchia « E quanto mi paghereste? Sono piuttosto caro, ma puoi vedere tu stesso che lo sono per una ragione ».
    « Una base fissa al mese, s'intende per la disponibilità, nell'ordine dei mille solidi l'anno. Naturalmente una serie di alloggi per te e i tuoi uomini alla Stella Nera, senza obbligo. Più una serie di... simpatiche gratifiche in base alle tue missioni. Dovrei avere un prezzario proprio qui... » e tira fuori da una tasca un foglietto di carta malconcio su cui sono stati scritti alcuni numeri.
    « Oh, le condizioni sono decisamente buone; aggiungete solo che posso tenere tutto - o buona parte di - ciò che trovo durante queste "missioni" e possiamo concludere l'accordo ».
    « Facciamo un terzo, e sono certo che il Culto vorrà un veto su alcuni artefatti di particolare interes-se... religioso. Ah, naturalmente, in cambio avrete tu e i tuoi uomini tutta la protezione che vi serve. Finché agirete per noi non c'è qytir, uomo o qualsiasi altro figlio dell'impero che potrà toccarvi. Per gentile delega dell'Imperatrice »
    « Oh oh oh, questo sì che è interessante! » questo benificio extra è l'ultima spinta del quale ha bisogno per vendere la propria anima al diavolo: già immagina il caos a cui potrà dare seguito senza consegu-enze, quante risse, quante accoltellate, quante sparatorie. Ah~ una boccata d'aria fresca.
    « Va bene, dove devo firmare? O qualcosa del genere, insomma. Non ho mai fatto parte di una setta, ho giusto partecipato a delle orge rituali - a proposito, ne fate anche nel vostro piccolo culto? » la sua vita precedente è stata fantastica sotto ogni punto di vista, breve ma intensa.
    « N... cioè... ehm. Ci sono... settori » sembra molto imbarazzato, poi torna serio: « Qui. Firma qui. Col sangue, o senza » e tira fuori un altro plico, questa volta bardato di tutti i crismi, carta nera in filigrana di oro nero. Profuma di una cosa che non sentiva da tanto, di rose del deserto. Poi prende il calamaio che gli porge il suo interlocutore e firma in un rapido movimento, due lettere, illeggibili.

    Post meh, giusto per riprenderci la mano.



    Edited by Neéro - 1/3/2024, 11:58
  4. .
    CITAZIONE (Tied @ 5/12/2023, 23:09) 
    ars goetia ~ il giusto profilo
    #2. nel pallido plenilunio

    (...che ha detto?)
    Eccoti lì, interdetto. Non la migliore delle tue presentazioni, imbalsamato come sei in una posa di genuina sorpresa, l'espressione sulla faccia che non brilla esattamente per intelligenza. Né di sufficienza, come in vero vorresti, ma almeno questo riesci a nasconderlo molto bene: se voleva sorprenderti, questa donna vestita come un uomo, le darai ogni indicazione che c'è riuscita. O riuscito. Capisci alla svelta che anche questo è qualcosa a cui dovrai stare attento.
    (Com'è che lo chiamavi? "Il Giusto Profilo"?)
    Le mie parole ti irritano un'oncia di più, con mia somma soddisfazione. Puoi quasi sentirmi vibrare sul tuo braccio coperto. Ma neppure essere apostrofato come ragazzino ti fa piacere, come ha fatto questo donnino che hai davanti. Quanto al resto delle sue parole, e l'espressione convinta con cui le ha pronunciate... è certamente qualcosa. Almeno, è quanto ti ripeti. Capire di preciso cosa, ecco: questo è il problema. E lo è a tal punto che ti scopri privo di parole, quando avresti avuto invece piacere di annunciarti, ma con i mostri niente è facile. Poi pensi alla fortezza conquistata, alle molte morti che sono state condizione per l'incontro, al perché questo particolare mostro ti serve. Valuti per un momento se non sia il caso di stare solamente al gioco. "Ahah, è un normale fine settimana". Sarebbe quasi da te. Ecco, quasi: perché giusto prima di aprire bocca e dare fiato ai tuoi pensieri, ti convinci per un sorriso tirato. Se questa è una sfida, hai appena concesso.
    Non... ne ho memoria.
    Dici, imbarazzato. Per come ti è uscita, ha tutta l'aria di essere una battuta. Non lo è, perché manca di uno spirito autentico, ma un interlocutore regolare potrebbe scambiarlo per un bizzarro tentativo di umorismo, e concludere alla fine che sei solo un pessimo animatore, piuttosto che un micio spaventato alla prima stranezza. Ed è su questo che conti. Poi, che Rose Waldegrave qui abbia qualcosa di regolare, è tutto ancora da vedere. In fin dei conti, è per questo che sei qui.
    Ma mi scuserete.
    Così giochi d'anticipo.
    Sono molto stanco. Anche il mio cavallo ha fame.
    Perché giocare al gatto col topo non è qualcosa che ti entusiasma.
    Davvero... impressionante il lavoro qui.
    E allora osservi tutto quello che puoi. Per cercare qualche vantaggio, o almeno qualche appiglio. Ti fingi come rapito davanti alla mole di corpi in disordine e ai danni della fortezza che hai già esaminato da lontano, quindi dedichi occhiate furtive a tutti i componenti della squadra di Rose che trovi, per indovinarne il numero. Solo allora ficchi una mano nella veste, ravanando alla ricerca di qualcosa.
    Dove l'ho messo... Ah! Ecco qui. Per voi. Un monile del Culto. Consideratelo pure un attestato di stima. Non siete in alcun modo obbligato a indossarlo.
    Tiri fuori un cofanetto, che porgi in direzione del tirapiedi di Rose più vicino che i tuoi occhi hanno indovinato senza muoverti di un solo passo. Poi, istintivamente, il tuo sguardo passa verso uno dei grandi fori della fortezza causati proprio dall'assalto della donna che hai davanti. Intercetti la luna sollevarsi nella sera, e poi ti viene in mente il perché di tutto questo.
    Ma brilla con motivi magnifici, mi dicono, al vostro plenilunio.
  5. .

    sulle tracce del lupo,
    nona parte

    La nave prende a bruciare rapidamente e le persone corrono in cerchio urlando a un lupo che è vestito da Cappuccetto Rosso; non l'immaginano nemmeno chi sia davvero stato a creare tutto quel caos. Comincia a ridere di gusto mentre si dirige verso il Labirinto, che pure volendo non potrebbe fare altro: lo stocco lo trascina con una forza che il suo nuovo corpo non è in grado di tenere a bada, e a stento riesce a evitare che gli scappi via dalle mani. È passato del tempo dall'ultima volta che l'ha fatta tanto grossa a qualcuno, e un po' gli dispiacerebbe se non fosse che non gliene frega assolutamente un cazzo. Dopotutto, è anche colpa sua. Avrebbe dovuto intuire con chi stava avendo a che fare ed avrebbe dovuto evitare di lanciargli contro una bomba orticante - le ragazze tengono molto al proprio viso, è risaputo, e nonostante lui sia un uomo il suo corpo resta quello di una donna. A questi giovani d'oggi manca l'educazione.
    Mentre parla tra sé e sé con un tono e una saccenza che neppure un vecchio di cent'anni, Rose raggiunge la taverna di Cowleen e l'arma che tiene stretta alla vita dopo un singolo istante di quiete gli dà un forte strattone spingendolo verso una traversina isolata. Una mezza galzani felina inizia a parlargli e invoca un patto di cui sa soltanto vagamente qualcosa, ché la persona con la quale si è accordata aveva un piccolo, ma non di meno importante, problemino: era muta; parlava a gesti, e non era neanche brava a farlo.
    « E tu chi saresti? » le risponde impegnandosi a tenere l'arma a freno, « Non so di chi tu stia parlando ».
    « Oh cara, vedi, ci sono due cose che mi possono ben dire che tu sai bene cosa sta succedendo: il fatto che tu abbia la mia arma, ed il fatto che tu sia uscita dalla locanda, in precedenza, assieme alla ragazza a cui ho chiesto di riprenderla... una coincidenza fin troppo fortuita, non sei d'accordo? »
    « Nope, pura coincidenza » ché in fondo in fondo di tutto quello che ha detto non gli importa niente, non la stava ascoltando nemmeno. « Se vuoi indietro questa bellezza ti conviene fare un altro accordo con il sottoscritto: voglio solidi, però mi accontento anche di qualche oggetto prezioso se non ne hai » - Rose è una persona semplice, finché lo pagano è disposto a fare (e a restituire) qualsiasi cosa.
    « Una persona intraprendente, vedo. Quindi ciò che desideri non sono le informazioni che ha richiesto la tua amica, bensì un qualche bene di valore » dopodiché porta l'indice alle labbra, lasciandogli intendere che sta pensandoci su. « Non ti lascerò quel che è mio, sia chiaro, ma se per te può essere uno scambio equo, posso indicarti colui che l'ha forgiata: sapendo che ti mando io, di certo non ti farebbe neppure pagare, e puoi ben vedere quanto la mia bestiola sia di qualità. Può sembrarti uno scambio equo? »
    « Non una mia amica; e di regola non accetto come pagamento informazioni, però la tua idea mi piace. Sentiamo, sono curioso » e lo è davvero, un'arma del genere non l'ha mai vista prima. Non ha dubbi che si tratti di un artefatto di valore, ed effettivamente un pugnale di buona fattura potrebbe fargli comodo.
    « La creatrice della mia bestiolina, diciamo, si considera una sorta di "fata madrina": un'ex-assassina, pentitasi del suo passato e che ora aiuta gli altri per fare ammenda dei suoi peccati... non la comprendo personalmente, ma tant'è. Il suo nome è P'eri Morrats’kot, una sciamana Galzani che abita nella zona dei Cimiteri dell' Anima nel Suhayl. Il posto l'aiuta a canalizzare i suoi poteri, a quel che dice. Ora, porgimi la mia spada, e saprai il resto ».
    « Be', ecco a te » e lascia andare la spada senza pensarci troppo la quale riprende a muoversi e si dirige verso la sua proprietaria. Non ha motivo di tenerla: non può usarla e non può nemmeno venderla, è solo spazzatura nelle sue mani. « Chissà dov'è finita la ragazzina... » quindi guarda la mezza galzani in viso, « Sii veloce, non ho molto tempo da perdere » ché vuole scoprire cos'ha scoperto lei sul lupetto.
    « P'eri di base non crea articoli su commissione: da lei non ottieni ciò che desideri, bensì ciò di cui hai bisogno. È capace di leggere il cuore delle persone, e di plasmare, di conseguenza, armi o armature che rispecchiano l'io del committente. Il gioiellino che hai recuperato, così come ogni altro artefatto creato da lei, non è gratuito però: per dar forma all' animo altrui, P'eri richiede un pegno; un oggetto significativo, un qualcosa di fortemente legato al committente... un sacrificio insomma, per ottenere la parte più nascosta di se. Una baggianata da sciamano, a mio parere. Le ho risolto un impiccio un cui s'era invischiata di recente, e se saprà che ti mando io, dovrebbe creare per te senza farti pagare. Ricordale di come le ho tolto dalle scatole "Cenerino", e vedrai che capirà ».
    « Cenerino, ah? » dopo Cowleen, Von Lupin, adesso Cenerino, « Nessuno di voi ha un nome da persona adulta? ». Quindi prosegue: « Ah~ va bene, glielo dirò e le dirò pure di venire a cercare te in caso ci sia comunque bisogno d'un sacrificio. Devo andare, direi che è stato un piacere ma mentirei. Alla prossima » e va via. Non ha affatto voglia di continuare a discutere - parlare di sacrifici dopo che l'hanno ammazzato lo mette sempre di cattivo umore. Morire una volta gli è bastato, non ha la minima intenzione di ripetere l'esperienza, né vuole lasciarci un pezzo o chissà che altro. In caso la troverà e offrirà il suo cuore.
    Ritorna al Labirinto e cerca con lo sguardo la sua piccola compagna di disavventure finché non la trova.
    « Be' ragazzina, cos'è che ti hanno detto? » le domanda.
    ROSE WALDAGRAVE:
    SALUTE 40 · ENERGIA 24 (18+6) · STRESS 0 (8-8)

    ARTIGIANATO 7 (6) · NATURA 2 · CARISMA 6
    INFLUENZA 7
    RIFLESSI 3 · TEMPRA 3 · VOLONTÀ 3

    Specializzazioni:
    1. artificeria, artigianato.
    2. intimorire, carisma.

    Abilità passive:
    1. ispirazione: +3 pt. a salute o energia ogni 15 danni inflitti.
    2. testardo: se usa azioni di una sola competenza e classe di difesa, +1 a comp. e RTV (non attivo).
    3. ferocia: +1 attacco, -1 RTV (non attivo).

    Legami:
    //

    Equipaggiamento:

    ~ LEFT ARM OF THE DEVIL:
    1. equip. offensivo.
    2. scala su artigianato, attacca su tempra.
    3. attacco ampio superiore (o) ii.
    4. arma superiore i, artigianato.
    5. nascosto: si tratta del braccio sinistro di Rose.



    Edited by Lionet - 15/12/2023, 23:20
  6. .
    Finalmente, casa. Il tuo rientro non è stato accolto con le migliori intenzioni, ma quello tutto considerato te lo aspettavi. Hai ricevuto molte attenzioni, al sud, e non tutti al Culto ne sono rimasti soddisfatti, per buoni che siano i tuoi successi. Ti sei fatto nuovi alleati e nuovi nemici, di cui ancora, però, non conosci né volto né voce. E poi Alraunee, la più dolce delle spine nel tuo fianco. Ancora non sai nulla della Quinta alle porte. Ancora il Culto non sa nulla, o peggio ancora non vuole. Ad ogni modo, qualcuno decide per te il tuo prossimo futuro, e tu, da bravo cane della Stella Nera, ringrazi e parti. Ti è stato chiesto di trovare nuova gente. Nuova linfa. Che sia pronta alla guerra, oppure no, come la tua bambina. Il giusto profilo, quello ti serve. Non ti accontenterai di meno.
    ars goetia ~ il giusto profilo
    #1. mostri

    Cavalchi lento lento lungo la battigia delle coste nord-occidentali del paese. Questo è il tuo terzo giorno a cavallo, da quando ti sei messo in viaggio. Hai promesso alla tua bambina che saresti tornato presto, ma hai taciuto sulle quantità promettendole l'indomani, e te la sei svignata di notte come fanno i ladri, gli assassini e in generale la peggiore qualità di persone. Sai benissimo che Alraunee te la farà pagare cara. Ma non è l'unica ad avercela con te, da quando hai lasciato di nuovo la Stella. La nostra è una conversazione fatta di silenzi, grugniti (perché adesso mi grugnisci, persino) e una certa dose di palpabile, gratuita ostilità, come piace a noi. Niente di troppo diverso dal solito, dopotutto, non fosse per un piccolo particolare. Oggi a lamentarsi non sei tu. E che il divoratore m'inghiotta se ti lascerò anche solo respirare.
    (Quindi... non lo odiamo.)
    No.
    (...perché?)
    Un altro grugnito. Comincio a capire le sfumature dell'odio degli umani così bene da riuscire a trovarti giusto poco meno che detestabile.
    È un inquisitore. Ti aspettavi una chiacchierata di piacere? Stava solo facendo il suo lavoro.
    (Con pure troppa soddisfazione, aggiungerei.)
    Una scrollata di spalle. Nientemeno! Come siamo drammatici, oggi.
    Ad averla io, quella fortuna.
    Silenzio. Alla fine mi hai praticamente costretto a chiedertelo.
    (E Alraunee? Non è solo una bambina?)
    Quelli come noi non sono mai solo bambini. Ha solo scoperto che esistono persone... così.
    (Ma quello è il demonio!)
    Oh, suvvia. Siamo tutti mostri, al Culto.
    (Senza offesa, Xelluccio, ma tu non sei mostro neppure la metà di lui.)
    Questo ti colpisce così dritto al cuore da farti distrarre dal paesaggio sempre uguale da due giorni per posare i tuoi occhi freddi su di me.
    La considero un'offesa, e questo è quanto.
    Sì, beh. Siamo in due, e la tua volontà non è meno forte della mia. Continuerai a sentire imperterrito i pareri di questo orrore arcano ancora a lungo. E così è... finché, alla fine, semplicemente non desisto da ogni proposito. Discutere con un sasso è più gratificante che farlo con te. Anche perché poi magari il sasso si fa crescere una faccia, e comincia a scambiare due parole, da bravo hederati qual è. Ma con te, non c'è fottuto miracolo che tenga.
    È meglio... averlo amico, uno così.
    Ah. Allora è questo, che ti trattiene dal vomitargli in faccia mezzo abisso conosciuto. In effetti, a pensarci, non vorrei proprio avercelo come nemico. Né fra i piedi. Mai più. Magari può essere un amico lontano, pensi, e per una volta tutt'oggi siamo d'accordo. Non mi ritengo pienamente soddisfatto, ma questo terrà a bada le polemiche per un po', che ti raggiungeranno in serata. Ma prima, certo, c'è da lavorare.

    Il compito assegnatoti dal Culto, questa volta, ti porta nel nord del paese, dove dovrai incontrare una certa Rose Waldegrave. Il giusto profilo, dicono. Tu hai letto tutti i rapporti, da bravo Custode, e la ritieni piuttosto l'unico profilo adatto alle esigenze più belligeranti della Stella Nera, o se non altro di quell'ala poco morigerata dei suoi sostenitori che assalterebbero un nuovo castello ogni giorno. Ed è proprio lì che ti stai recando: un castello sul mare, che in tutta onestà il Culto tanto desiderava da anni, assaltato proprio dalla (non ancora) nostra Rose. Ora che sei abbastana vicino dallo studiarne i profili bagnati dal sole di mezzodì col dito, non sei poi tanti sicuro che, per lo stato in cui è, possa essere una grossa risorsa per la Stella Nera. La fortezza è in rovina, e le recenti attività del gruppo di Rose hanno contribuito a buttarne giù una grossa parte delle mura che danno sul mare e adesso l'acqua penetra nella carcassa di questo gigantesco animale di pietra minacciandone le fondamenta. Qualunque cosa il Culto voglia farci, fa rimesso a nuovo. Se non altro, devi riconoscere che questa Rose ha un certo stile, per mettersi a contrattare un ingaggio dentro una fottuta fortezza riconquistata. Speri solo che, nella loro non troppo proverbiale bontà, quelli del Culto non ti facciano persino lo sgarbo di supervisionare i boriosi lavori di ristrutturazione. Ad ogni modo, comprendi l'importanza strategica di una fortezza qui, giusto a ridosso dei Picchi Gelidi. O almeno, la comprendi a patto di considerare imminente una guerra o un'altra tragedia simile, e nell'aria non c'è né l'una né l'altra. Certo, sei stato lontano. Ma Cosa può essere cambiato in così pochi mesi?
    Ti limiti a spronare il cavallo, che salta secco la carcassa di un poveraccio finito per metà in pasto ai pesci, mentre valuti di arrivare alle porte per il tardo pomeriggio. Indovini che deve averlo condotto fin qui il mare dal castello, il corpo mutilato da evidenti ustioni magiche che può aver ricevuto solo in una guerra senza quartiere. Sì, sei sulla strada giusta. Chiunque tu voglia reclutare, deve essere un mostro almeno per metà, o la Stella Nera finirà per mangiarselo in un sol boccone. In fondo, tu ami il tuo lavoro, anche quello meno piacevole: sei una delle poche persone che può fregiarsi di selezionare i mostri adeguati da portare a casa, perché la cosa più spaventosa che conosci è proprio casa tua. Quanto ti è mancata.
  7. .

    sulle tracce del lupo,
    settima parte

    Le esplosioni si susseguono rapidamente e una delle guardie cade a terra priva di coscienza. La sensazione di trionfo lo rinvigorisce infuocandolo di nuove energie, ché non c'è niente che ama di più che vedere il suo nemico crollargli di fronte i piedi. È qualcosa di sbagliato, qualcosa che è tanto connaturato alla sua stessa esistenza, che inevitabilmente ha influito sulla sua costituzione fisica. La spada la vede arrivare e si sposta quanto basta per evitare che l'attacco sia fatale. Il sangue inizia a sgorgare dalla ferita sul petto, tingendo di rosso la camicia bianca, od almeno ciò che ne resta. «Tremotino, ah?» dice tra sé e sé: no, non conosce nessuno con quel nome. Gli arabeschi intorno al braccio sinistro nel frattempo iniziano a brillare di nuovo di azzurro e nel palmo della mano prendono forma numerosi piccoli ordigni. «Salutate il demonio da parte mia ora che lo incontrate!» poi ride rumorosamente, incurante dello squarcio che gli hanno fatto. Soltanto una ferita superficiale. Non si ricorda neppure perché stanno lottando - in verità non gli interessa neanche più. Del resto avere una ragione fa comodo esclusivamente alle persone comuni che ne hanno bisogno per giustificare le loro azioni, e Rose non è affatto una persona comune. Lancia gli esplosivi verso i tre uomini, compresa la moribonda, e lo fa ripetutamente. Così, giusto perché gli va.
    ROSE WALDAGRAVE:
    SALUTE 32 (40-8) · ENERGIA 26 (36+14-12-12) · STRESS 8
    ARTIGIANATO 7 (6) · NATURA 2 · CARISMA 6
    INFLUENZA 7
    RIFLESSI 2 (3) · TEMPRA 2 (3) · VOLONTÀ 2 (3)

    Specializzazioni:
    1. artificeria, artigianato.
    2. intimorire, carisma.

    Abilità passive:
    1. ispirazione: +3 pt. a salute o energia ogni 15 danni inflitti.
    2. testardo: se usa azioni di una sola competenza e classe di difesa, +1 a comp. e RTV.
    3. ferocia: +1 attacco, -1 RTV.

    Legami:
    //

    Equipaggiamento:

    ~ LEFT ARM OF THE DEVIL:
    1. equip. offensivo.
    2. scala su artigianato, attacca su tempra.
    3. attacco ampio superiore (o) ii.
    4. arma superiore i, artigianato.
    5. nascosto: si tratta del braccio sinistro di Rose.

    Abilità attive usate:

    · PANDORA - il fulminato di mercurio viene prodotto mescolando e successivamente riscaldando due parti di mercurio, una parte d'acido nitrico e una parte d'alcol etilico; è un precipitato cristallino biancastro, pesante, insolubile in acqua, che può esplodere per urto o riscaldamento. La nitroglicerina è invece realizzata tramite un complicato - oltre che rischioso - processo che prevede la miscelazione, il raffreddamento, la misurazione e la conservazione di due tipi di acido, sale, bicarbonato di sodio e glicerina; si tratta di un liquido altamente volatile, che può essere detonato anche con un semplice stimolo. Il nitroamido, a differenza dai precedenti, è un esplosivo piuttosto semplice da preparare, che si ottiene nitrando un amido con acido nitrico e solforico: è stabile ed è straordinariamente potente, e può essere facilmente compattato in una granata od utilizzato per imbevere la punta di una freccia. Queste sono soltanto alcune delle soluzioni che l'ex sicario sa preparare, e che può creare instantaneamente usando il suo braccio-fucina e innescare col proprio mana.
    [Offensiva su Tempra] [Artigianato] [Impreciso] [Consumo: Critico]
    [Costo: 14] [Effetto: 13 AOE (25/2)]


    Azioni:
    1. Rose usa Pandora ad area, usando come tramite l'equip., per 13 pt. attacco a testa.
    2. Rose usa Pandora ad area, usando come tramite l'equip., per 13 pt. attacco a testa.
    3. Rose fa un attacco base ad area, usando come tramite l'equip., per 5 pt. attacco a testa.

    Note:
    Ho arrotondato tutto per eccesso. :x



    Edited by Neéro - 1/12/2023, 10:10
  8. .
    CITAZIONE (DarkSuperSayan @ 22/8/2023, 22:14) 

    Caos, grida, ed un gran movimento si odono all'esterno della nave, ovattato alle vostre orecchie ora che siete all'interno della stiva; sentite ancora il baccano, ormai lontano da voi quanto più il vostro obbiettivo pare farsi vicino, ora nella proverbiale tana del lupo, ove sapete risiedere il bottino che dovrete recuperare.
    "Diamine, doveva proprio capitare un imprevisto del genere!? Già siamo indietro sulla tabella di marcia, non riporteremo mai tutti gli artefatti rubati alla sala del tesoro, se andiamo di questo passo", udite, una voce maschile quella che pronuncia tali parole, subito seguita da una femminile, "Speriamo risolvano presto... la spada in particolare mi mette i brividi: continua a muoversi e sbattere nel forziere come se fosse posseduta; è dannatamente inquietante", commenta.
    Sbirciando, e riuscendo nell'intento di non farsi vedere, Rose riesce a notare come, dinnanzi ad un enorme portone di legno, vi siano posizionate tre guardie nella medesima armatura del direttore del carico sulla nave.
    I due intenti nel discorso, posizionati nei pressi dell'uscita del corridoio alla vostra sinistra, sono armati l'uno d'uno spadone a due mani ora infoderato sulle sue spalle, e l'altra d'una lancia; dall'altro lato, appoggiato al muro e taciturno v'è il terzo soldato, disarmato e con le braccia incrociate al petto... difficile dire, ad un primo sguardo, se egli sia vigile o al contrario assopito.
    Un ostacolo, quei tre, che vi separa probabilmente dal carico del vascello.

    Procedete pure in supporto nel caso vogliate tentare delle prove, o direttamente qui nel caso voleste dare inizio ad un eventuale scontro.
    Nessuna scadenza predefinita a questo giro, visto il periodo generale di vacanze.
  9. .
    CITAZIONE (~Terrarium~ @ 4/8/2023, 20:07) 
    * Sulle tracce del Lupo *
    - Once upon a Time -
    Impiegare il tempo per stamparsi meglio nella mente l'immagine dell'anello da trovare fu utile. sia come allenamento immaginativo sia per ingannare l'attesa. A braccia conserte, poggiata sullo stipite della porta, Dar'yana sostava nell'ufficio della Galzani da cui tutto era partito. La mente analitica pregustava l'arrivo di ulteriori informazioni, quelle derivanti dalle altre due, pur senza dilungarsi verso piani futuri. Ipotizzare senza avere nulla di concreto portava solo a creare situazioni troppo aleatore e quasi nulla basato sul concreto. Per esempio, pensare a un'eventuale intrusione nella nave descritta da Robin per recuperare il suo manufatto. Sbagliato. Non ne conosceva ancora dimensioni, posizione e soprattutto composizione della ciurma; inoltre al momento si trattava di un compito suo, ignorava quali fossero le novità altrui. Se fossero emersi obiettivi più impellenti dal racconto delle due, logico che avrebbe risolto prima quelli. Non avrebbe tuttavia abbandonato Robin, ne andava del suo onore... e poi le sarebbero serviti altri dettagli succosi sul bersaglio ricercato.
    « Bene, eccovi. »
    Accoglienza spicciola non appena le altre sopraggiunsero in ufficio, spartana nel porsi a loro, per ridurre all'osso i convenevoli inutili. Prese parola quasi subito, pochi gesti ad accompagnare il breve discorso che si era preparata in anticipo. Robin e i punti deboli conosciuti di Von Lupin, un anello sottrattogli tempo prima, la promessa della volpe di fornire altri dettagli sull'ex associato se l'avesse riportato indietro. Movimento della cacciatrice colto tramite visione peripatetica, iridi spostate di riflesso sulla spada e sul ghirigoro tracciato col dito. Inevitabile soffermarsi non solo sull'arma bianca, tanto lampante fu il dettaglio discordante.
    " Anche lei ha delle ferite che non vuole mostrare. "
    Sentiva il dispiacere di Irina per l'entità della ferita, ma per la Gelida rappresentava l'ennesimo segno di chi lottava al punto da sacrificare se stesso. Lo aveva visto nell'orbita vuota di Robin, lo vide anche nell'arto di legno e metallo. Nessun accenno né sguardi di giudizio, concentrandosi sul lungo annuire della donna. In qualche modo ebbe modo di capire che convenisse con qualcosa nel suo discorso, o che semplicemente appoggiava l'idea di recarsi sulla nave. Sorvolò freddamente sulla mancanza di informazioni da parte della rossa: importava avere un obiettivo comune, qualsiasi fossero i motivi per cui avessero deciso entrambe di accompagnarla.
    « Andiamo allora. »
    Avrebbe accennato a Gronk, una volta fuori, di sorvegliare il carro o di informarla se l'ex capitana avesse avuto aggiornamenti. Ma non lo invitò a seguirla. Un Mangiapietra avrebbe attirato troppo le attenzioni dove stavano andando.

    ***

    Dar'yana detestava il puzzo di pesce dei porti. L'aria salmastra le arrivava a zaffate maleodoranti in faccia, schiaffeggiandola col tipico sentore come di cibo andato a male innaffiato di scadente liquore. Dorso della mano a frizionare forte sul naso, conato represso per miracolo, aria accigliata al limite dell'infastidito. Aveva odiato il mestiere del pescatore da quando era costretta ad aiutare il villaggio per proprio sostentamento, sentimento amplificato dalla totale ignoranza verso i combattenti e gli esploratori degli oceani. Anzi, verso il Naatar in sé, un mondo simile e al contempo diverso dal ghiaccio a cui era abituata: stesso elemento, differente composizione strutturale. E pensare che esistesse un popolo affine all'acqua, nozione appresa da Gronk la prima volta. Per quanto le leggende ravdöshi raccontassero di creature guardiane dei laghi, talvolta a metà fra il mondo umano e quello marino, la Gelida non ne aveva mai veduto uno prima d'ora. E non le interessava colmare tale lacuna in quel preciso istante. Occhi che correvano verso ogni passante, mente intenta a non lasciarsi distrarre dal vociare tutt'intorno, passo sicuro per non dare l'impressione di sembrare indecisa sul da farsi. In breve trovò quanto cercava, seguitando a farlo presente alle due con un cenno del mento.
    « La nave con issate le vele a motivi di rose blu. Quello è il luogo prestabilito. »
    Soffiò la Gelida, ferma in un punto non troppo vicina alla prua ma abbastanza per fissarne i dettagli della polena. Oltre che scrutare cosa avvenisse sulla banchina dirimpetto. Carico di merci, forse la nave intendeva partire a breve: male, non voleva perdere l'occasione di recuperare il maltolto. Fissò decisa l'armatura del cavaliere, trovando difficoltà a comprendere di chi potesse trattarsi, ma prima di riuscire a formulare una sillaba i movimenti della rossa la colsero di sorpresa. Sopracciglia inarcate, testa bionda inclinata, attesa che sembrò durare in eterno. A quanto sembrava, la giovane non era così solitaria come aveva voluto far credere. Quello che le fece storcere la bocca fu l'inutilità delle informazioni che seppero fornire in merito allo sconosciuto supervisore.

    " Chi mai sarà, Madre? "
    Le chiese Irina, probabilmente alludendo al contatto che aveva appena comunicato con la rossa.
    " Una persona non molto efficiente. "
    Fece spallucce Dar'yana, serafica. A cosa era servito sapere come egli o ella fosse parte dell'esercito di Breata, sotto la diretta giurisdizione del governatore locale? A nulla. Corrompere non rientrava nel suo modus operandi... ma nemmeno sbaragliarlo dal molo con la forza, seppur in linea con il suo agire di petto. Semplicemente non ne vedeva la necessità, di colpirlo. Tutto ciò che le importava era accedere alla nave; se avesse ingaggiato una battaglia con un perfetto sconosciuto, tanto più se ignaro del furto, si sarebbe attirata solo attenzioni indesiderate. Diverso sarebbe stato se avesse avuto la prova tangibile di un suo diretto coinvolgimento, per esempio notando al dito l'anello in questione; allora sarebbe stato più che naturale attingere al proprio potere combinato alle conoscenze alchemiche, in modo da ottenere ciò che cercava.
    « Avvicinatevi alla nave quanto più potete senza dare nell'occhio. Infilatevi dentro quando tutti sono distratti. »
    Di nuovo i pensieri furono interrotti dal vociare della ciarliera compagna. In un primo momento ebbe la tentazione di dissentire. Non era capace a muoversi nell'ombra: era stata una condottiera, membro illustre dei Campioni del Gelo, i nemici li affrontava a viso aperto per non essere tacciata di codardia! Rimase pertanto in silenzio a capo chino, come a voler riflettere, fino a quando non tornò a posare le iridi su di lei.
    « Non combinare troppi guai, Rossa. »
    Intimò Dar'yana ma in tono leggero. Avrebbe preferito pianificare meglio il tutto, così da evitare gli incresciosi imprevisti che tanto odiava. Tuttavia non protestò ulteriormente, seguitando a incamminarsi in contemporanea alla cacciatrice come previsto. L'aspetto da bambina in teoria sarebbe bastato per non "dare nell'occhio" più del necessario. Non era del tutto convinta del piano, ma dovette ammettere a se stessa che alternative migliori non ne figuravano. E poi, ragionando da un punto di vista più egoistico, non era stato chiesto alla Gelida di sporcarsi direttamente le mani con quei trucchetti da quattro solidi. Finché fosse stata l'altra a rischiare l'osso del collo, alla criomante sarebbe andata bene così.

    « Cosa dici? Io non combino mai guai, sono così tranquillo. »
    La Gelida si accigliò per la discordanza di genere, cosa che fino a quel momento non era mai avvenuta, ma non ci diede peso. Sogghignò di sbieco alla visione del cappuccio rosso, il nomignolo che aveva in qualche modo legato a una fine prematura: sarebbe stato divertente se la previsione si fosse capovolta per un macabro destino. Di contro la figura da bambina sollevò il suo, azzurro intenso come il ghiaccio perenne, lasciando scoperta qualche ciocca chiara sul petto. Affiancata dalla cacciatrice non badò troppo allo scenario che si sarebbe sviluppato più in là sulla banchina, anche per non attirarsi ulteriori attenzioni o ipotesi di affiliazione all'attacco. Piuttosto le venne da pensare come fosse del tutto incapace, se non addirittura goffa, a intrufolarsi senza essere vista. Sia per scarsa abitudine, sia per desiderio che invece accadesse il contrario. E invece dovette arronzare, non senza fatica, con l'aiuto della donna - e in qualche modo entrambe riuscirono a superare l'ostacolo.
    " Eri proprio buffa a muoverti così. "
    " TACI. "
    Dar'yana sedò ogni tentativo di scherno da parte della figlia verso la pietosa ma conclusa operazione di infiltrazione. Si sentì al pari di un sottoposto - colui che prendeva ordini da lei effettuando il lavoro sporco, così da renderle la battaglia o il compiuto più semplice da eseguire - e la prospettiva non le piaceva per nulla. Lungo massaggio ai muscoli indolenziti, smorfia di dolore e fastidio, rapida ricognizione per verificare se fossero state scoperte. Le grida di "al fuoco" e "Cappuccetto Rosso" risuonavano in lontananza, col pinnacolo di fiamme scorgibile in lontananza assieme all'odore di legna bruciata. E in men che non si dica anche la rossa ricomparve sul ponte assieme a loro, sbucando da una coltre di fumo che aveva l'aria di essere stato architettato allo scopo.
    « Visto? Che ti dicevo? »
    Ovviamente non rispose alla platonica provocazione, scendendo in coperta nel più assoluto silenzio. Ebbe modo di notare i due corridoi dipanati in direzioni opposte, ma che parevano collegati sfociando nella medesima stanza. Stanza che al momento risultava occupata, dal sentore ricevuto a pelle. Da chi? Dar'yana si bloccò sul posto: non avrebbe rischiato di farsi scoprire in maniera banale da chiunque si trovasse lì, ché l'esperienza di poco prima l'aveva stancata anche troppo. Preferì dunque allungare l'orecchio più arretrata rispetto alle altre, prima di passare a un'eventuale azione.

    Dar'yana - Irina

    Salute 40/40
    Energia 40/40
    Stress 5/10

    Competenze Artigianato IV - Natura IV - Carisma II | Influenza V
    Classi di Difesa 1[r] - 2[t] - 2[v]
    Ferite: ---
    Status: ---
    Bonus: ---
    Malus: ---

    Equipaggiamento:
    - Albedo [Mangiamana II][Nascosto]

    Passive:
    - Rigenerazione: +2 Risorse a scelta all'inizio di ogni turno
    - Ispirazione: +3 Risorse a scelta ogni 15 danni inflitti

    Attive:
    //

    Prove effettuate Furtività (2+1=3)

    Riassunto: Dar'yana si intrufola sulla nave eseguendo una prova combinata di Furtività (3) assieme ad Arya.
  10. .
    CITAZIONE (DarkSuperSayan @ 25/7/2023, 17:11) 
    Porto

    qIdPdPL

    Raccolte quante più informazioni possibili, e con accordi per ottenerne di ulteriori stretti da Dar'yana ed Arya, avete modo di confrontarvi e decidere sul da farsi: due missioni di recupero vi sono state affidate, due obbiettivi diametralmente opposti in scopo e dimensione, ma custoditi nel medesimo luogo. La nave dei ladri, attraccata nel porto di Breata.
    Vi recate sul posto, ed ecco che la vitalità dell'isola vi investe ancora una volta, prepotente: trai moli, le darsene e gli attracchi del porto il via vai di gente è movimentato quanto l'attività nel Labirinto, portato avanti dagli individui più disparati; bambini intenti a giocare si rincorrono sul lungomare, mentre scaricatori di porto e commercianti viaggiano sul lastricato in riva ai flutti, trasportando merci dei generi più vari dalle proprie botteghe alle navi e viceversa. Per quanto caos vi sia, dovuto alla normale vita di Breata, percepite un senso di calma e pace sul posto, che però vien spezzato da un singolo elemento abbastanza fuori posto: il vostro obbiettivo.
    Attraccato ad un molo di pietra, si erge un galeone alquanto sfarzoso: in legno pregiato, e dalla chiglia rinforzata e decorata d'oro, il naviglio svetta nella sua raffinatezza sulla semplicità dei popolani; i suoi tre alberi svettan verso il cielo, le vele ammainate così da non far partir il vascello, e su di esse, in un azzuro molto acceso, son stampate delle rose, il segno di riconoscimento datovi tanto da Robin quanto da Caterina.
    Numerosi lavoratori, in borghese, sono intenti a caricare delle casse dal molo sin sopra la nave, un enorme carico che sta via via venendo stipato nella stiva del vascello, il tutto sotto lo sguardo di una persona in particolare che riuscite a notare dal primo sguardo che lanciate alla nave: un cavaliere, bardato d'acciaio da capo a piedi e con una semplice lama dritta al fianco, intento a dirigere gli scaricatori indaffarati nel proprio lavoro.
    La nave l'avete trovata, non vi resta che recuperare ciò di cui necessitate.


    Procedete pure in supporto: interagite pure in merito al confronto delle vostre informazioni per poi giungere al momento in cui decidete di recarvi alla nave, e da lì indicate pure le azioni che vorrete effettuare a riguardo del vascello.
    La scadenza, non contando eventuali estensioni, si attesta a Martedì 1 Agosto alle ore 22.
  11. .

    c'era un tempo,
    settima parte

    Il mostro oscuro si scioglie senza lasciare traccia, fatta eccezione per il suo occhio scarlatto che rozzola al suolo come una pietra qualunque. Riven lo afferra con la mano sinistra, logorata dal paradosso temporale che ha convertito in secoli secondi, e lo stringe nel palmo assorbendolo dentro di sé, facendolo diventare parte integrante del proprio corpo. Per il momento sembra che la sua decisione non abbia sortito effetto, però spera così facendo di assorbire parte del potere della progenie del Divoratore, dopotutto hanno degli dei da affrontare - ed uccidere - dopo aver salvato Dayrst dall'apocalisse da cui è stata investita.
    I ritmi intorno a lui sono ancora del tutto disordinati, ma in qualche misura pare il caos si sia acquietato. Tira un respiro di sollievo. Ce l'han fatta, ed è soltanto grazie l'aiuto di Ezra che è qui a poterlo pensare. Non è ancora forte abbastanza; per difendere coloro che ama ha bisogno di ancor più potere, ché persino essere stato benedetto - o maledetto - da un dio non è abbastanza. Vero è che è molto giovane: sebbene il suo aspetto possa far pensare il contrario non ha più d'una decina di anni in fondo. Ha molto tempo per imparare e migliorare, sempre che le Ombre o la Quinta Stagione non segnino la rovina dell'Atlante.
    Sente improvvisamente le proprie energie tornare, e quando si gira vede il piccolo Naav sulla sua spalla, già abituatosi alla nuova forma felina ed intento a leccarsi le zampe; gli sorride e gli accarezza la testa.
    Una melodia, vagamente simile alla sua, comincia a suonare dalla casa in cui si è riparato il bambino. Un hederati? Cosa fa qui uno della mia razza? Lascia un momento la regina col ragazzino che nel frattempo è scappato fuori e fa tre passi, quanti bastano per andare ovunque ed entrare nella piccola abitazione.
    Incrocia il matto, che ha assunto la sua forma di mangiapietra, non così differente da quella di qualunque altro della stessa specie, a battibeccare con il nuovo arrivato il quale, a esaminarne il corpo tanto usurato e privo di un intero pezzo, quello inferiore, deve avere vissuto veramente - forse anche troppo - a lungo. «Cosa sta succedendo...» vorrebbe chiedere, quando Ezra fa il suo ingresso interrompendolo.
    In un modo o in un altro si riesce a trovare un accordo, e il gruppo procede attraverso le gallerie mentre il vecchio hederati spiega la ragione per cui è lì: è stato messo a guardia delle uova; Ravulhuvar, il Re-di-tutti-i-Re, gli ha assegnato il compito di badare a esse e ai congegni che le contengono, uno dei quali - ci tiene a ribadire - hanno distrutto. Dice pure d'aver visto passare altre Quinte Stagioni, il che da un lato lo rincuora, che dunque è possibile effettivamente sopravviverle, dall'altro lo spinge a interrogarsi sulla loro ciclicità e su fino a quale punto si ripetano nel corso degli anni. Non ha mai letto nulla riguardo la Quinta, e se l'ha fatto probabilmente l'ha dimenticato, tacciando il tutto come una delle varie storie sulla fine del mondo, del genere di cui ce ne sono a centinaia su un pianeta che viene pian piano divorato via.
    Continuano a scendere finché non posano gli occhi su quello che sembra un gigantesco cristallo di quarzo dodecaedro, le cui dimensioni non consentono di intravederne la fine. Riven lo osserva per un istante che pare durare una eternità cercando di carpirne la natura, ma tutto ciò che sente è puro e semplice caos, al tempo stesso senza percepire alcunché. Non riesce a bofonchiare niente, sbigottito come da quanto ha di fronte. «Questo, signori, è il Divoratore. Be', un pezzo» dice l'hederati, al ché non può che domandargli: «Come fai a non aver paura di... questo? Come riesci a contenerlo?». Il vecchio procede a illustrare che si tratta di antica tecnologia, la stessa con cui quelli della loro specie hanno ucciso i draghi. Poi, prosegue spiegando che le uova sono esemplari di una specie che non esiste più e che i dispositivi che le tengono a bada li ha creati lui stesso, che non vi sono problemi finché le uova non cominciano a ballare.
    Cazzo, cazzo - pensa tra sé e sé, poi domanda: «Ballare dici? È un problema, un problema grave?»
    «Stanno ballando, eh?» gli chiede a sua volta e il Wordsworth annuisce, sconsolato proprio come lo è lui.
    Non appena sente il termine cronoprigione l'hederati dà di matto e pare arrendersi all'idea che la fine stia per arrivare, del resto far uso d'abilità che incidono sul tempo su entità del genere è difficile possa essere percepita come una buona idea, tuttavia Ezra facendo leva sul suo carisma riesce a calmarlo.
    «Niente cronoprigioni» mette in chiaro fin da subito, dopodiché sposta lo sguardo su Riven «e cerchiamo di evitare di ripetere ciò che è accaduto prima». Poi si porta davanti al gruppo e dice: «Risaliamo?».
    Forse la fine non è un nuovo inizio, forse la fine non è altro che la fine. Alla Quinta Stagione può seguirne un'altra, ma lo stesso potrebbe non dirsi per loro. Se è così, allora tanto vale lottare per sopravvivere. Se avrete bisogno d'uno scudo io sarò lì per voi - vi difenderò da ogni vostro nemico, impedirò al mondo e al dolore di cambiarvi. Ci riuscirò, anche a costo di dover diventare un dio per farcela.

    RIVEN WORDSWORTH:
    SALUTE 30 · ENERGIA 30 · STRESS 2
    RIFLESSI 8 (6) · TEMPRA 8 (6) · VOLONTÀ 8
    ARCANA VIII · NATURA VIII · PERCEZIONE VIII · SOCIETÀ V

    Specializzazioni:
    1. magia di Arevik, arcana.
    2. chimica, natura.
    3. metallurgia, natura.
    4. teletrasporto, arcana.
    5. modificare ambiente, arcana (preparato).
    6. creare barriere, arcana (preparato).

    Abilità passive:
    1. fortezza: -1 pt. attacco, +4 pt. RTV (non attiva).
    2. difesa maggiore ii: due volte a turno, subisce -2 danni da un'azione difesa.
    3. generoso: può frapporsi fra un attacco e un qualunque bersaglio per scudarlo con azione attiva o passiva senza incorrere in penalità.
    4. preparato: +2 specializzazione (scelte).
    5. intrepido (d): ottiene uno slot azione extra quando difende con successo un alleato.
    6. difesa miracolosa ii: quando la salute è al 50% ottiene +4 RTV, quando scende sotto la soglia critica ottiene +8 RTV.

    Legami:
    1. EZRA QOORAJ, (liv. 3): resiliente [+1 azioni difensive].

    Equipaggiamento:
    ~ Naav:
    1. equip. offensivo.
    2. scala su arcana, attacca su tempra.
    3. arma curatrice ii: può effettuare un'azione di cura che avrà effetto pari al danno.
    4. mangiamana superiore: quando impiegato in un'azione base, può bersagliare energia.
    5. nascosto: Riven può evocare Naav al suo fianco quando desidera.

    ~ Luwan:
    1. equip. offensivo/difensivo.
    2. scala su natura, attacca su riflessi.
    3. nascosto: l'arma può essere evocata in ogni momento.
    4. armatura superiore iv: +2 punti tempra; +2 punti riflessi.
    5. attacco ampio superiore (d) ii: può spendere un'azione per attaccare o difendere ad area, la potenza sarà pari alla metà della competenza di giustifica; le abilità difensive possono essere usate ad area, la potenza sarà pari alla metà del consumo.

    Azioni:
    1. Riven ripristina 8 punti della propria energia usando Naav.
    2. Riven ripristina 8 punti della propria energia usando Naav.
    3. Riven fa un riposo breve, recuperando 18 pt. risorsa, tutti allocati a Salute, e 2 pt. Stress.




    Edited by Neéro - 28/9/2023, 22:02
  12. .





    THERE WERE DRAGONS
    « and if we should die tonight,
    then we should all die together -
    raise a glass of wine for the last time »


    Senza che ve ne siate accorti il Sole è sorto e una notte intera è trascorsa; il calore sulla pelle è piacevole, un tepore che pare guarire le vostre ferite dopo le ore passate al buio, almeno per la parte del gruppo che è vagamente umana: un'armatura vuota ed un incubo lovecraftiano difficilmente potrebbero avvertire una sensazione simile. A prescindere da quale sia la vostra razza, potete tutti godere del piacere della vittoria: ci siete riusciti, avete ucciso quello che a tutti gli effetti poteva esser definito un drago, liberato la miniera e vendicato la morte di decine di poveri lavoratori, ignari della minaccia che si nascondeva al suo interno.
    Fregiarsi di una simile impresa è cosa che ben pochi possono fare, ad aspettarvi c'è gran festa.

    Dovete attendere ancora un'ora o due prima di poter udire un uomo urlare nella vostra direzione: è molto giovane e ha un viso che non riuscite a riconoscere. Il motivo per cui avete la (giusta) impressione di non averlo mai visto prima ve lo spiega lui stesso, non ha alcuna ragione di farne segreto del resto: fa parte di una ciurma al servizio di un capitano differente da quello che vi ha accompagnato fin lì, il primo non vuole avere più niente a che fare con voi. Poi continua dicendo che lui è convinto che gli abbiate rubato qualcosa di prezioso e se non ha provato ad ammazzarvi è soltanto perché la signora Cassandra glielo ha chiesto.
    Vi accompagna quindi alla nuova nave e, nello stesso tempo che c'è voluto per arrivare, ritornate indietro.

    «Oh, ci avete messo meno di quanto immaginassi - mi avete decisamente sorpreso» la scion si congratula col gruppo, poi si avvicina al mezzelfo e gli poggia un dito sotto al mento tirandogli su il capo «Tu sei stato un mascalzone, non è vero? Sei fortunato però, mi piacciono i ragazzacci» e sorride lasciandolo andare.
    «Be', forza, che aspettate? Avete di che festeggiare! Quand'avete finito raggiungetemi su nelle mie stanze se avete intenzione di continuare a lavorare per me» conclude, dopodiché si avvia su per le scale ed il suo lungo vestito rosso volteggia insieme a lei quando si volta. Il bordello della Rosa in Fiore suona ancora più chiassoso del solito, il vino scorre a fiumi e voi potete godere della compagnia di quante prostitute volete - stasera offre Cassandra, ché ve lo siete meritati ammazzadraghi.
    Quest conclusa, andate in pace.


    Edited by Neéro - 7/10/2023, 01:42
  13. .

    scent of the heart,
    prima parte

    I profumi hanno una capacità di persuadere le persone più grande di quella delle parole, delle apparenze, delle emozioni. Perché - vedete - le persone possono chiudere gli occhi di fronte la grandezza, gli orrori e la bellezza; possono tapparsi le orecchie e bardarsi contro melodie e parole ingannevoli, ma non possono fermare gli odori. Il profumo è fratello del respiro ed insieme a questo entra nel corpo degli esseri umani, che non hanno modo di difendersi, e sopraffa le loro emozioni: disprezzo e affetto, disgusto e lussuria.
    Tutto ciò la baronessa lo sa bene; viziosa ed amante del lusso, narcisista come ogni persona della propria schiatta è sempre stata un'avida cultrice dell'arte olfattiva. L'anziana donna, nel corso della sua gioventù, ha esplorato l'intero atlante alla ricerca di una fragranza che potesse catturare il cuore di quanti desidera - e in parte vi è riuscita: è così che ha conquistato suo marito ed è diventata nobile per matrimonio.
    L'età adesso ha avuto la meglio su di lei, che ha rinunciato a viaggiare per ritirarsi a vita privata nella sua baronia. Proprio al centro delle terre di suo dominio ha fatto erigere un suntuoso palazzo, assunto decine e decine di giardinieri perché coltivassero fiori ed erbe il cui odore ne aggrada a sufficienza l'olfatto.
    I profumi ugualmente però vivono nel tempo: hanno una loro giovinezza, maturità e vecchiaia. E solo nel momento in cui emanano un'aroma altrettanto piacevole in tutte e tre le età, si possono definire riusciti.
    Così la baronessa non si è arresa agli anni ed ha deciso di tenere una gara cui ha invitato esclusivamente coloro che conosce come i migliori profumiere che sapeva si trovassero nell'arcipelago. Il periodo durante il quale si sarebbe svolta coincideva con quella della grande competizione culinaria di Shenavan, e non si tratta di una coincidenza: per appaggare il suo ego la patrizia ha pensato di monopolizzare l'attenzione di qualcheduno sottraendola a un tanto rinomato evento, un atto vanesio che in fondo le calza a pennello.
    A consegnare l'invito a Casimiro è un essere umano di sesso maschile, la cui pelle bianca come il latte ne rivela lo status di nobile, il quale indossa una tunica rinascimentale di uno spento colore viola, stretta in vita da una sottile cintura di cuoio inciso. L'uomo ti annuncia con una certa boria che sei stato convocato dall'eccentissima e illustrissima baronessa Giselle Savada a partecipare all'evento da lei organizzato, che avrà luogo nella sua dimora presso la baronia di Sevan, sulla quale esercita la propria giurisdizione. Oltre te, è consentito di partecipare anche all'uccelletto avventuriero che hai assunto come guardia del corpo.
    La grande competizione culinaria ha luogo ogni anno nella capitale del Rohs, che è stata decorata a festa per l'occasione: ci sono bancarelle che occupano ogni centimetro dei lati delle strade; luminarie sfarzose, fiori, ghirlande e lanterne adornano finestre e balconi. Vi godete l'atmosfera di festa mentre procedete, e magari vi fermate ad acquistare chincagliere e gingilli, assaporare pietanze provienenti da ogni dove. Per arrivare non impiegate tanto, ché la vostra destinazione non è poi molto lontana rispetto a Shenavan.
    Attraversate un gran numero di campi coltivati, dove braccianti di diversa razza e colore si adoperano per piantare semi, annaffiare piante e zappare e rivoltare la terra. Ci sono tante casupole in legno, che avete l'impressione un soffio sia sufficiente a buttarle giù. Le condizioni migliorano man mano che vi avvicinate al palazzo della baronessa: le case diventano di pietra e di mattoni, le strade a stento sterrate diventano acciottolate, i colori si fanno vivi e le persone hanno visi più puliti e abiti ed espressioni più pomposi.
    All'ingresso due uomini con il volto nascosto dietro un grosso elmo e con indosso un'armatura pesante in metallo vi impediscono di entrare incrociando le picche e vi domandano di mostrargli l'invito. Non hanno neppure bisogno di prendere la lettera e leggere il contenuto, in quanto il sigillo impresso sulla ceralacca di colore rosso scuro è più che sufficiente a dimostrarne la provenienza e la veridicità. Vi accompagnano attraverso il corridoio fino al salone dove aspettano il resto dei partecipanti e Giselle. Ormai non più bella come un tempo, attorno gli occhi e per tutta la tempia ha una ragnatela di piccole rughe, vive e sensibili, che palpitano come la nervatura nelle ali delle libellule ogni volta che sbatte le palpebre. Quando arrivate lei sta seduta comoda sul proprio scranno, e vi guarda con un paio di profondi occhi blu. La capite che un tempo doveva essere splendida; vi basta scrutare i suoi capelli biondi e i lineamenti del suo viso, le dita lunghe e affusolate di chi ha destreggiato l'arte. Vi sono solo altri tre profumieri, appositamente scelti tra centinaia, che hanno miscelato creazioni imparagonabili alla precedenti. Tuttavia tu, caro Casimiro, sono certo non ti sia fatto trovare impreparato e abbia realizzato un profumo adeguato all'occasione. La sala è grande circa centocinquanta metri quadrati, arricchita di statue di marmo che ritraggono uomini e donne di impareggiabile bellezza, spessi tappeti in seta, alte colonne intorno a cui si avvinghiano e si inerpicano piante che non sono native dell'arcipelago e che sono state importate a caro prezzo.

    « Benvenuti, benvenuti »
    vi accoglie la baronessa senza alzarsi in piedi
    « Sono felice che tutti abbiate accettato il mio invito, a voi dedicherò le mia totale attenzione
    e farò in modo passiate un soggiorno estremamente piacevole mentre siete miei ospiti »

    poi quello che sembra un maggiordomo le bisbiglia qualcosa all'orecchio
    « Pare che per le preparazioni ci voglia ancora un po', socializzate pure tra voi,
    non c'è bisogno di essere scortesi soltanto perché siete rivali »
    .


    Eccoci qua, mia dolce metà e mio stambecco preferito: la quest profumosa è cominciata.


    Edited by Lionet - 29/7/2023, 12:45
  14. .
    CITAZIONE (Tied @ 24/7/2023, 15:41) 
    Nel momento della fine, quello in cui la creatura riconosce di essere bersaglio di carte come coltelli e che contro questi nuovi assalti non può nulla, la prima cosa che notate è la totale assenza di espressività. L'ombra non cerca di opporsi in nessun modo al vostro attacco e non potreste neanche dirla compiaciuta dall'esito dei propri. Forse perché, a cadere davvero, è soltanto lei, e non porta nessun con sé nell'abisso. Ma non è neppure contrita come potrebbe. Certo, lei non conoscerà mai la fine del suo lavoro, perché la sua arriva molto prima, ma neanche questo sembra disturbarla. Se ne va come un vero mostro. L'occhio penetrato come carna viva dalle carte e da queste trapassato senza alcuna resistenza, semplicemente muore, tornando una pietra senza alcuna proprietà, che ruzzola a terra per qualche metro verso di voi. Il corpo d'ombra che si dilegua molto dietro, come se non fosse mai veramente stato lì.
    Dicono che la magia insita in ogni creatura del mondo, alla morte, si ricongiunga al tutto. Dal canto vostro, avete la netta sensazione che qualunque cosa ha animato quel mostro, forse un tutto a cui tornare non ce l'ha. O ancora è molto, molto diverso da quello che voi comprendete.

    Non è l'unica sensazione sbagliata che sentite penetrarvi fin nelle ossa. L'altra sta nel semplice fatto che sì, siete sopravvissuti, ma non avete ottenuto nulla di importante. Là in alto l'uovo vi irride: continua a ballare ignorando le vostre pene. Sta festeggiando qualcosa, e piano piano anche i suoi amici cominciano a tremolare entusiasti. Di cosa, poi, non lo sapete. Attorno a voi non è cambiato assolutamente niente: il bagliore dorato non è andato via, uomini come statue sono ancora lì. Forse nelle immediate vicinanze c'è una particolare concentrazione di magia, data dai vostri scambi, ma è qualcosa che è in grado di riconoscere un mago, non una persona qualunque. I fatti sono che, per buona approssimazione, siete tutti e tre stremati e due di voi avrebbero proprio bisogno di un chierico a testa. Di quelli bravi, però. Siete sul punto di ragionare su cosa fare e come mettere al loro posto le vostre tragedie, quando l'unico essere vivente e del vostro stesso tempo di cui sapete vi ruzzola davanti, a un trecento metri. Seguito dalla una preoccupatissima farfalla dorata, che deve essere stata un gradevole intrattenimento per non più di venti secondi, ma non ha potuto nulla contro l'agitazione presa al ragazzino. Che vi sta correndo incontro, una faccia stralunata.

    Magari è felice che i suoi eroi abbiano vinto, ma non lo considerereste proprio un fan accanito delle vostre vicende. Allora che problema ha? E perché sta urlando?
    Aiuto! – Questo non è incoraggiante. – Questo coso...!
    Beh, un coso non è un'ombra, quantomeno. Potete tirare un sospiro di sollievo. Mezzo, però, perché per come state basta una costola incrinata e il sospiro vi muore in gola.
    BAMBINO VIENI QUI! – Eccolo qua. Cioè, quasi. Perché lo sentite parlare, ed è una bella voce tonante, ma non vedete da dove arriva fino a quando il coso non si solleva da terra. – Scappare è inutile! Dove pensi di andare con quelle gambette mollicce!
    È un lontano parente di almeno un paio di voi, con la differenza che questo assomiglia proprio ad uno zio antipatico che parla solo di quanto si stava bene all'epoca della Tirannia dei Draghi. Forse perché c'era: è un mangiapietra vecchio, lo riconoscete da quanto male gli stanno attaccate le membra di calcare alla cuorgemma un po' spenta, che vedete almeno per metà, perché sotto quelle che sembrano costole manca un addome e la creatura sta tenuta su per le braccia, mastodontiche. Per una creatura che non supera il metro e venti, almeno.
    Il mangiapietra è comparso proprio davanti al bambino, che per poco non gli è andato a sbattere contro, e si è invece subito accasciato al suolo, proprio sul sedere, ed è rimasto boccheggiante a guardare non lui, ma voi. Il vecchio sasso ci mette almeno un minuto buono per capire che il bambino non è affetto da un difetto di vista e sta veramente guardando qualcos'altro, quindi si gira anche lui, mentre è sul punto di impartirgli una qualche lezione importante, il dito della mano sinistra sollevato come fa un professore.
    Eh cosa, che abbiamo qu- – La sua faccia, che assomiglia veramente tanto a un piatto di ceramica, ruota e vi intercetta. Il suo ritmo, che fin qui era ansioso, diventa propriamente terrificato, e alcuni piccoli sedimenti che compongono il suo corpo cominciano a venire giù. – Ah. Ahah. S-sono proprio nei guai, eh? Ahah. Cioè ditelo che volete farmi fuori. Ahah. Ah.
    Così si gira, dedica un'occhiata piena di rancore al bambino, che non si accorge di nulla dal piatto della sua faccia, e torna nelle profondità della terra per darsela, come dire, a gambe levate.




    Qm PointStato del Mostro:
  15. .

    sulle tracce del lupo,
    quarta parte

    Le grida le riconosce subito, che alla fine son tutte uguali. Perdenti e vincitori fa poca differenza, anche se lui ha sempre preferito trovarsi dalla parte dei secondi, non perché odi le sconfitte in sé e per sé - in fondo pure a lui è accaduto di perdere, l'ultima volta ci ha rimesso la vita -, è che non sopporta vedere altre persone trionfare. È un sadismo perverso il suo, però c'è da dire che ha anche dei difetti.
    Cammina lentamente in direzione dello sbraitare, non ha fretta di arrivare e onestamente non ha tanta voglia di correre. Il suo nuovo corpo è differente dal precedente, non sarebbe in grado di sopportare lo stesso sforzo di quest'ultimo, quindi conservare le energia gli pare essere la decisione più opportuna.
    Giù, giù, sempre più giù nelle profondità del Labirinto finché una luce accecante non lo abbaglia. Gli ci vuole qualche secondo per abituarsi alla luce, giusto in tempo per assistere a un ragazzo smilzo che ha indosso una cappa rossa abbattere un orco che è il doppio di lui ed è armato di grosse mazze chiodate. L'annunciatore proclama il nome del mezzo galzani lupo, confermando la congettura dell'ex assassino, il quale aveva già intuito di chi si trattasse da quello che stava indossando. - Oh~ non male - dice tra sé e sé, faticando a sentire la sua voce sopra tutto al baccano. Non si aspettava tanto da Cappuccetto Rosso, il suo nome dopotutto non è che ispiri chissà quanta potenza.
    Il ragazzino dopo la vittoria si fa spazio tra la folla raggiungendo uno degli spalti meno affollati, e Rose non si lascia scappare l'occasione: si intrufola al piano superiore, mescolandosi alla folla in visibilio per cercare di dare il meno possibile nell'occhio. Una volta arrivato a Cameron, gli si avvicina applaudendo lentamente. - Bravo, bravo! Il bestione non era granché, ma tu non sei affatto male - gli dice - Che ne dici Cappuccetto, ti va di fare due chiacchiere? -.
    Dopo fin troppe parole inutili su quanto le apparenze ingannino, lui gli domanda se è nuovo.
    - Qui ti sbagli ragazzino: l'apparenza conta e la prima impressione è sempre la più importante, tant'è che l'orco m'è sembrato deboluccio fin dall'inizio, a differenza tua - scrolla le spalle, come se quello che sta dicendo sia la cosa più ovvia del mondo: lui l'ha imparato abbastanza presto durante la sua vecchia carriera, ed infatti per partito preso non cambia mai idea su di una persona - Piuttosto è la forza bruta ad essere sopravvalutata, io stesso prediligo un certo savoir-faire -. Dopodiché continua: - No no, non è la prima volta che vengo qui, ma è trascorso ta~nto tempo dall'ultima volta - si guarda rapidamente intorno - Che pensi, questo è un buon posto per parlare? Avrei affari urgenti di cui parlare con te -.
    Di nuovo una disserzione su questo e su quello, finché non gli dice che possono discutere senza paura.
    - Oh certo, certo - sventola la mano, disinteressato a tutta la discussione iniziale.
    - So che un lupacchiotto ha ucciso quella che presumo sia una tua cara amica, e so che c'è una bella taglia sulla sua testa, quello che non so è dove posso trovarlo. Ciò di cui ho bisogno è che tu mi dica tuuu~tto quella che sai - e sorride in quel modo che lo contraddistingue, pericolosamente.
    Cappuccetto Rosso gli spiega che la vendetta spetta a lui soltanto, e che non avrebbe condiviso alcuna informazione con nessun altro. Be', almeno ha carattere e se vi è qualcosa che adora in una persona è una sana e rinvigorente voglia di vendetta. - Sai, mi piaci, davvero, tuttavia questo non è qualcosa che puoi fare Cappuccetto: ammazzare il lupo è compito del cacciatore. Ora fa il bravo e dimmi tutto ciò che sai, non vuoi che quel pezzo di merda resti in giro più del dovuto non è vero? - ormai si è stancato di chiacchierare e vuole arrivare rapidamente al dunque, così fa una delle cose che gli riesce meglio, e con un'espressione dolce stampata sul suo visino che pare tanto gentile lo minaccia.
    La risposta è una nuvola di polvere urticante fattagli esplodere a pochi centimetri dalla faccia. Impreca il divoratore in almeno sei lingue diverse - e lui ne conosce solo due - e prende a stropicciarsi gli occhi sperando di ridurre la sensazione di prurito, inevitabilmente peggiorandola. Passano dei minuti perché lui riesca a riprendersi, e una volta riacquistata la vista scopre che Cameron è scomparso.
    - Questi giovani d'oggi non sanno davvero cosa sia l'educazione - e inizia a brontolare rumorosamente mentre si dirige verso l'ufficio di Cowleen: già sa che dirà che non l'ha trovato mentre era all'arena.

    Ovviamente tutto è nel pov di Rose, compreso i pensieri sui dialoghi di Cameron.
    Detto questo, perdonatemi il ritardo: Dark non funghettarmi pls.


    Edited by Lionet - 22/7/2023, 23:46
254 replies since 7/3/2011
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