[LQS] è già la fine

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    CITAZIONE (Tied @ 28/3/2024, 00:37) 
    Che vita infelice. Non lo pensi spesso, ma nel profondo tu sai che è così, da quando hai perso la gamba. Uno come te, che ha vissuto d'avventure, certe cose non può davvero tollerarle. Eppure ti sei rassegnato. Perché? Avresti potuto fare molto. Uomini con meno talento di te sono finiti ad Alioth, hanno trovato conforto nei loro guaritori. Tu non hai voluto saperne. Sei sceso a sud, sì, ma per abbandonare per sempre il campo di battaglia, anziché tornarci ritoccato. Forse perché la vita non ti ha spinto abbastanza. In effetti, non hai molto da proteggere. Non hai famiglia. Ti adagi su te stesso. E così, non sei ancora arrivato al mezzo secolo che già valuti la pensione.
    In effetti, in quel buco chiamato villaggio che ti accoglie, la vita è davvero lenta. Il tuo ritiro dalle avventure è dolce, praticamente fai il guardaboschi. La cosa più eccitante dell'intero mese è quando scompare una pecora, e ricordi quanto è bello infilzare la lama in un corpo caldo. Ma sono solo lupi. Tu hai affrontato di peggio. Poi ci sono i bambini. I figli del villaggio. All'inizio, il vostro rapporto era una convivenza difficile. Tu non piacevi a loro, loro non piacevano a te. Adesso ti chiamano maestro, e li guidi per i boschi. Tutti sono cortesi con te. Anche questo ha contribuito al tuo declino. Ti svegli ogni giorno, ma è un ripetersi all'infinito dell'eguale. In un certo senso, è già la fine della tua vita. Solo che qualcuno (o qualcosa) là fuori non è molto d'accordo.

    la quinta stagione ~ è già la fine
    #1. scomparso

    Ti chiamano, e il modo in cui lo fanno non ha nulla di buono. Urlano il tuo nome, sbattono il pugno alla tua porta. Non è rabbia, lo capisci subito, ma è successo qualcosa. Ci sono due voci. Una è quella dell'autorità, e appartiene al capovillaggio. Lo conosci, è una brava persona. Quando ha saputo chi fossi si è molto adoperato per te, ed è merito suo, almeno in parte, se ad oggi hai una casa tutta tua lì. L'altra voce ti è meno nota, ma ha un timbro molto diverso. Una supplica, ecco cos'è. Apri. I due uomini sono sporchi, ma non esattamente vestiti di stracci. Quello che non conosci, in particolare, calza vestiti di una foggia non comune per un paesano: deve essere un qualche commerciante con cui la vita è stata clemente, almeno fino ad ora. Non di meno, sono entrambi inzuppati di fango da capo a piedi.
    Come sospettavi, non è nulla di cui essere felici. Qualcuno è scomparso, e questa volta non parliamo di una pecora. Un ragazzo. Alla tua porta sono il capovillaggio e il padre di questo giovane uomo che ti implorano di prestargli orecchio.
    Non abbiamo niente. Stanotte è piovuto, e l'acqua ha cancellato tutte le tracce.– Ti dice il capovillaggio, da cui l'urgenza. Cominciamo bene.
    Restano solo alcuni brandelli di ciò che aveva addosso, ritrovati nel bosco. Sono sporchi di fango... forse anche di sangue. Potrebbe essere caduto, o...– Poveraccio. Lui, al contrario di te, la sua vita doveva ancora cominciarla. Ma si sa, il caso è inclemente.
    Il padre prosegue col contesto. Non sono informazioni utili e la metà sono solo scuse che l'uomo deve ripetersi per non perdere la testa per le sue mancanze: nessuno in casa si è accorto, o per meglio dire si è dato troppa pena quando il giovane Rudij non è rincasato, perché ultimamente stava frequentando una certa vedova del paese. È assente al più dal pomeriggio prima, perché i suoi fratelli ricordano chiaramente di averlo visto. Così hanno tutti atteso l'indomani, ma quando l'uomo e sua moglie sono andati a chiederle conto, la donna ha giurato di non aver visto il ragazzo, almeno non la sera prima. Da lì le prime ricerche, quindi i ritrovamenti, l'orrore, la corsa sfrenata verso casa tua.
    Vi supplico, Belgrieve. Ritrovate mio figlio. Nessuno conosce questi boschi come voi.
    Il villaggio coprirà tutte le spese.

    Quello che nessuno sa, è cosa ha attratto questo giovane nel bosco, al buio, di sera, tale da trattenerlo da una notte di piaceri. E questo qualcosa può essere molto pericoloso. Sembra proprio l'inizio di una delle tue vecchie avventure, ma questa volta è già la fine.
     
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    È GIÀ LA FINE
    la quinta stagione

    Questa mattina appena sveglio ha accusato un forte e debilitante dolore alla gamba sinistra, quella che ha perso diversi anni addietro. È da molto tempo che non avvertiva una sensazione del genere, e ogni volta è stata di cattivo auspicio. È il segno che qualcosa oggi andrà male, dice tra sé e sé sperando di starsi sbagliando. Si tira su faticosamente e si siede sul lato del letto; si massaggia con forza la coscia - ciò che ne resta almeno - e dopo alcuni minuti le fitte sembrano andare via. Il dolore gli ricorda del suo errore e di tutto quel che ha perso, fa venire a galla un numero infinito di rimpianti. Se solo avesse prestato più attenzione, se solo non si fosse lanciato a capofitto contro quel mostro ed avesse conside-rato più attentamente le possibili alternative, quanto diversa sarebbe la sua vita ora - quanto migliore? Un rimuginio di cui, più spesso di quanto vorrebbe ammettere, si trova ad essere in balia. Forse c'è del buono però in quello che gli è capitato: i ragazzini che lo chiamano maestro sente hanno dato nuovamente un senso a una vita che era certo fosse finita. Inoltre tra le montagne c'è una pace di quelle che non si riesce a trovare da nessun'altra parte. O così è stato fino ad adesso.
    Il suo flusso di pensieri viene interrotto da un rumoroso ed urgente bussare alla porta, che lo distoglie dalla sua routine mattutina fatta di una magra colazione e di rapide pulizie. I tizzoni nel camino bruciano ancora quando l'aria umida che il temporale della sera prima ha portato con sé entra in casa.
    L'ex avventuriero corruga la fronte e si massaggia le tempie con forza. Perché devo avere sempre ragione, si domanda, come se la sua fosse una insopportabile maledizione.
    Ad aspettarlo sono il capovillaggio ed un altro uomo che riconosce essere il padre di Rudij, il più adulto tra i ragazzi a cui sta insegnando come sopravvivere nei boschi. Quest'ultimo gli spiega che il figlio non è rincasato la sera prima e che, se loro non si erano allarmati perché ultimamente stava frequentando una vedova del villaggio dalla quale spesso si tratteneva a passare la notte, stamattina quando la donna gli ha detto di non sapere dove potesse essere si sono messi immediatamente messi a cercarlo. Le ricerche si sono spinte fino al bosco, dove son riusciti a trovare dei suoi vestiti macchiati di sangue. La pioggia tuttavia ha apparentemente cancellato ogni altra traccia, e non sapendo cosa fare si sono rivolti a lui, auspicandosi che le sue capacità potessero aiutarli a trovare Rudij.
    Belgrieve abbassa la testa e mette le mani avanti, come a calmarli; « Non c'è bisogno di tutte queste cerimonie » gli risponde, « Mi avete accolto qui nel momento del bisogno: non posso rifiutarmi ». Quindi incrocia le braccia ed inizia a riflettere, « Anzittutto devo parlare con i vostri altri figli e con questa donna, magari riusciranno a dirmi qualcosa di utile che a voi è sfuggito » poi prosegue « Avrei anche bisogno che mi conduciate dove avete trovato i vestiti di Rudij, forse c'è ancora una pista ».
    Ecco il primo post.
    Concluderò la scheda a breve.




    Edited by Neéro - 10/4/2024, 22:34
     
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1 replies since 28/3/2024, 23:36   19 views
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